Kremuzio

Ma quanto mi sono riposato?


Ultimo giorno feriale di ferie, poi sabato e domenica non contano, ultime scorribande alla spiaggia insieme agli altri che terminano ed agli altri che iniziano, che saranno bianchissimi e mi invidieranno la mia pelle abbronzata… Ed io invidierò la loro pelle lattiginosa ed i giorni in panciolle che li aspettano. Ma quanto mi sono riposato finora? Una cifra, un numero intero positivo che non saprei quantificare, ma che posso analizzare.Fin dal primo giorno quando alle 6:30 di mattina, un giardiniere albanese o sedicente tale urla alle finestre che voleva la forchetta, svegliandomi. La forchetta era il forcone che veniva tenuto, chissà perché, in casa invece che fuori la porta, forse per paura che i ladri di forconi potessero impossessarsene. Beh, una bella ora per svegliarsi. Neanche vedi l’alba che il sole è già relativamente alto, ed allora cerchi di riaddormentarti, inutilmente, a causa del rumore metallico del forcone che raschia i mattoncini.Comunque poco male, che inizia a piovere. Niente spiaggia, ed allora cominciamo a mettere a posto le guide delle persiane, arrugginite e da cambiare. Impresa che mi occupa tre giorni per due portefinestre ed una finestrona. Vai al brico, compra i pezzi, torna, ri-vacci che ti sei dimenticato le viti, eccetera, con la scoperta pure che in uno dei vani con l’avvolgibile c’è una puzzo lentissima mummia di lucertola morta da decenni ma ancora vivace per le narici. Compro una bella scala. Mai avuta una scala pulita, ma me la sono sempre ritrovata sporca di vernice bianca. Giro per casa con la mia bella scaletta per riparar tapparelle, ma come se si fosse sparsa la voce, arriva il muratore che deve imbiancare due stanze… Mica gli posso prestare la scala? La sua l’ha dimenticata. Morale della favola ora mi ritrovo una bella scaletta nuova tutta sporca di vernice bianca.Senza contare che nel frattempo le piogge a scrosci hanno buttato giù la grondaia e l’acqua inizia ad entrare dai soffitti zuppi. Esci sotto la pioggia e rimetti posto i tubi prima che sia troppo tardi.Intanto l’acqua ha invaso il sottopassaggio pedonale che ci porta verso la strada. Tanto ci sono io che prendo la pala ed aiuto l’acqua a scavarsi il tragitto verso il mare. Escono le bisce d’acqua e cani e gatti hanno il loro daffare con questi nuovi compagni di gioco da cacciare, oltre alle lucertole, ovviamente. I gatti scappano. Valli a cercare in mezzo ai cespugli di rampicanti. Non si riacchiappano, ed i cani sono visibilmente nervosi. Inoltre sono sporchi di fango e vogliono giocare saltandoti addosso. Sembriamo tre cani pelosi e sporchi di fango. Potremmo fare un branco. Ma non mi fa di fare il capobranco, troppe responsabilità, per cui non se ne fa più niente.C’è da mettere a posto l’antenna, altrimenti mia madre non può seguire la sua dose di telenovelas (una decina al giorno) da ascoltare ad alto volume in alternativa alla radio privata messa a palla che farà da sottofondo alla vacanza. Se non altro poi si mangia. Anche se… ci sono due zampironi che appestano l’aria, addizionati ad un elettroemanatore in ogni stanza e ad uno spruzzatore che va di moda, per profumare, che schizza ogni mezzora una specie di qualcosa che definiscono profumo, proprio in testa a me. Non so perché ma il pan sa di sapone, quando mangio. Comunque…Vai a fare la spesa al paese, combatti col bancomat che non funziona e poi fila alla posta per pagare i bollettini. Che bello. Ma c’è da accendere la brace. Chi va a cercare i pezzi di legno sulla spiaggia? Ha piovuto ed i legni non sono asciutti. Il carbone neanche. Soffia e sbuffa riesco ad accendere il fuoco, e si mangia.Prima devo apparecchiare e poi sparecchiare, ma per fortuna non sono io a lavare i piatti.Però sono io che devo riparare la lavatrice. Accendi e salta il salvavita. Al solito in quel tipo di lavatrici scoppia il condensatore di filtro della rete. Basta staccarlo e tutto rifunziona. Un problema in meno. La vacanza continua. Inizio a leggere ed a fare sudoku, ma c’è da togliere i rami secchi che quello pseudo giardiniere ha creato tosando i cespugli. Ormai è tutto secco, possinammaillo. Ma piove di nuovo, e rimettiti a spalare la spiaggia.Ieri ho cominciato un libro. Domani parto. Non farò in tempo a finirlo. La radio urla canzoni, la tv urla frasi stupide. Ora vado a farmi una nuotata e mi metto ad urlare anch’io.Lunedì torno a lavorare, menoma… cioè, peccato…!