Kremuzio

Una vita piena di segreti


Innanzitutto rispetto l’uomo che è morto, come tutti gli uomini e le donne che lasciano questa vita terrena. Ma… Cossiga lo ricordo come se lo ricordano tutti quelli che hanno vissuto e subito gli anni di piombo, tanti anni fa. Lo incontrai di persona ad una inaugurazione della sede di Roma dell’ARI, associazione radioamatori italiani, in quanto avevamo la stessa passione per le radio. Lui con la scorta, io con la cinquecento sgangherata. Non potei neanche parlarci, ma non ho sentito la mancanza del dialogo. Io lo vedevo come il ministro degli interni che lasciava che la polizia sparasse sui manifestanti. Da quel giorno in cui Giorgiana Masi perse la vita, iniziò un’epoca per tutti, e ce la portiamo dietro anche oggi. Anni di piombo, giorni in cui il piombo volava ad altezza d’uomo, giorni in cui sembrava ci fossero direttive per le quali la pubblica sicurezza si fosse schierata, e la vedevo durante le manifestazioni dei missini (diciamo così) che proteggeva i piccoli cortei permettendo a questi anche di sparare. Walter Rossi è stato un altro che ha subito queste disposizioni. Quando ho incominciato a scrivere questo intervento, è stato più forte di me scrivere Kossiga con la K, e subito dopo mi sono corretto. Troppe volte ho letto la scritta “Kossiga boia” sui muri della città, con quelle SS scritte come facevano i nazisti per indicare le Schultzstaffeln, unità paramilitare del partito nazista. E mi dava un fastidio che porto anche oggi.Poi la sua “fine politica”, sembrava cosa fatta con l’omicidio di Aldo Moro, cosa di cui lui in seguito si prese la responsabilità non cedendo alle richieste delle BR. Fermezza ci voleva contro i comunisti. E lui di fermezza ne ha dimostrata tanta, specie con altri a rischiare.Non era massone, ma era un grande studioso di esoterismo e massoneria, conosceva e rispettava Licio Gelli, ma diceva di avere una grande fede cattolica seppure definendosi laicissimo. Una personalità complessa al punto tale che quando fu eletto presidente della Repubblica, i suoi amici di partito cercarono di farlo passare per matto in quanto si curava con antidepressivi. Da queste accuse, ne uscì pulito. Del picconatore poi vestì i panni consumati una volta che, uscendo dalla politica istituzionale attiva, volle togliersi qualche sassolino dagli scarponi. E sembrò riguadagnare il rispetto, come “presidente emerito” come dice il dizionario “ chi conserva il grado, le prerogative e talvolta lo stipendio del proprio ufficio pur non esercitandone più le funzioni” ma anche “Egregio, illustre, anche con valore iron. e scherz.: un e. scienziato; un e. briccone”E sembrò quasi volersi scoprire il vaso di Pandora. Raramente un personaggio politico è sembrato parlare tanto per spiegare, ma alla fine ne è uscito solo tanto fumo invece dei demoni nascosti nel coccio mitologico. Lui ed i servizi segreti erano un tutt’uno secondo quello che appariva: Ex-militare con il pallino dell’anticomunismo, sembrava essere dietro a tutto quello che di losco allignava nei locali bui del palazzo. Gladio doveva difenderci dal pericolo rosso e russo, con i soldi degli americani, si è tramutato in un gruppo deviato che spuntava dietro ogni mistero italiano. Eppure all’inizio diceva di non saperne nulla, se non che l’istituzione era stata fatta da Moro e Taviani. Ma dopo il 90 e la caduta del muro di Berlino, qualcuno iniziò a parlare. E parlò di responsabilità nella strage di Peteano, in quella di Bologna. E si davano la colpa prima alle BR, poi iniziata l’epoca delle stragi e della confusione, ecco dare la colpa ai fascisti, poi ai palestinesi, e su Ustica, ecco che tira fuori la cortina fumogena dell’incidente, per arrivare alla responsabilità dei francesi. In pratica lui come presidente doveva sapere tutto e sembra si sia divertito a prendere in giro i cittadini, annunciando rivelazioni, poi smentendole, poi scrivendo libri, facendosi intervistare con aria sorniona, facendo finta di descrivere intrecci con aneddoti gustosi, ma che alla fine erano vuoti. Aria fritta. Ora a sapere tutto rimane Andreotti. Speriamo che almeno lui si sbrighi a parlare.Chissà se nelle sue lettere private inviate alle massime istituzioni statali si sia confessato, svuotato delle responsabilità, accusato, ma stavolta sul serio? Credo pure che se l’avesse scritto, non ce lo direbbero, e rimarremo al solito senza conoscere la verità. E sono anche sicuro che se c’è l’aldilà, ora se la sta ridendo alla grande.