Kremuzio

Oggi mi impiccio dei piccioni


Ho appena visto il filmato della rete che viene sparata contro i piccioni a Barcellona. Tutto quel muovere e sbattere di ali all’interno delle maglie che si stringono sempre di più, mi ha fatto pensare. Proprio ieri sotto l’ufficio, un piccione giaceva morto ad un incrocio, probabilmente avrà preso un colpo da una macchina che sopraggiungeva veloce al semaforo. Quel pennuto steso in posizione assurda, senza più vita, con gli occhietti chiusi, me lo sono guardato per benino. Mi ha fatto pena, ma dopotutto pensavo anche che si trattava di uno dei tanti, inutili (in un certo senso) animaletti che hanno scelto di vivere in città per pigrizia, perché è più facile vivere accattonando con un gluglu un pezzetto di pane da un turista, o un chicco di riso da una vecchietta o un seme direttamente dal baccello come sotto gli alberi di cui non ricordo il nome che sono proprio qua sotto.E nei cortili, piccoli angoletti in mezzo alle strutture dell’aria condizionata, negli anfratti, nei vani delle avvolgibili, fanno i loro nidi, e sono richiami continui che entrano dalle finestre. C’era un comico che si chiedeva “ma avete mai visto un piccione piccolo?”: anche quando sono pulcinotti, sono grandi e pigolanti, anzi strillanti, pronti a nascondersi quando vedono qualcuno passare, girare la testolina per spiarti con un occhio solo pronti a percepire un qualsiasi movimento minaccioso. E stanno lì, naturali bamboccioni ad aspettare che la madre porti loro qualcosa da mangiare. Ed in questa attesa non si snervano, anzi sembrano rinforzarsi nel pensiero istintivo di mangiare qualsiasi cosa puntiforme o vermiforme che capiti nel loro campo visivo. Oddio, anche i passeri pulcini sono antipatici, non come gli adulti. A volte sono più grandi dei genitori e fanno finta di far qualcosa, solo che non appena passa un passero più vecchio, si abbassano, spalancano il becco e muovono le alette strillando, obbligando qualunque esemplare della loro specie a toglieri di bocca un boccone faticosamente guadagnato per infilarlo in quelle fauci diaboliche. E uno che non lo sa pensa che si tratti di parassiti del mondo animale volatile, specializzati nel chiedere l’elemosina e nel non lavorare per guadagnarsi la mollichina.Sono antipatici i piccioni. Danno un’idea di sporco e con i loro occhietti non ti fanno scattare alcun istinto materno. E poi sembrano vivere solo in città, in simbiosi con l’uomo. Che spesso se li mangia. E qui vorrei puntare l’attenzione. Nella capitale catalana vogliono sterminarne 65mila, dopo averli presi alla rete, con il gas. Perché scachicchiano sui movimenti, corrodendoli. Poi? Penso che anche per le strade della movida ci siano senza dimora affamati. Potrebbero aprire la caccia al piccione e permettere che venga usato per sfamare gli affamati? Non è un pensiero crudele, se ci ragioniamo sopra. Mio padre li mangiava, tanti anni fa, e diceva che erano buoni. Ho anche un parente che si apposta sul suo grande terrazzo con un fucile ad aria compressa. E’ cacciatore e fa collezione di fucili. Ci litigo ogni tanto per l’odio che porto verso quella categoria, ma che ci posso fare? Mi accorsi un giorno, come in un film horror, andando a prendere una scatola di surgelati nel suo congelatore, che era strapieno di piccioni uccisi. Ogni tanto organizzava un piccione-party con il cognato, altro cacciatore, facendoli sulla brace. Giurano che sono buonissimi.Allora perché sprecare 65mila piccioni gasandoli e buttandoli? Meglio darli alle mense dei poveri che probabilmente gradirebbero. Basta però non vedere più film per bambini come “Mary Poppins” o “Mamma ho riperso l’aereo” dove prima la vecchina dei piccioni, poi la donna degli stessi figurano come personaggi positivi e di favola. I piccoli Jane e Michael banks fanno crollare la banca d’Inghilterra per comprare il mais con due grami, miseri, semplici penny che dovevano versare in banca. E come diceva il direttore della banca, Mr. Dawes senior: “Fandonie! Da' da mangiare ai piccioni e cosa ottieni? Piccioni grassi!”.