Kremuzio

Galleggianti cadaveri di nemici


Allora, dicono che se uno ha un nemico, si debba sedere sopra una sponda di un fiume ed aspettare che passi il cadavere del nemico. Però, ci potrebbero essere vari scenari che confondono questo consiglio.Il fiume ha una corrente ed ha un verso. Ne sa qualcosa chi abbia letto la favoletta del lupo e l’agnello, quel “superior stabat lupus” dove un lupo prepotente che sta a monte per trovare una scusa onde mangiare l’agnello che sta a valle, lo accusa di intorbidargli l’acqua, mentre è esattamente il contrario, a causa della corrente e dello scorrere del fiume da monte a valle.Ci sono quindi due possibili casi. Il primo nemico, diciamo A sta seduto a monte mentre il nemico del primo, che definiamo B sta seduto a valle. Se muore per primo A, e cade nel fiume, allora prima o poi B vedrà passare il cadavere galleggiante. Sempre che B sia ancora vivo e che A galleggi. Infatti pare che dipenda dalla quantità di aria nei polmoni il fatto che uno galleggi o meno. Ma non voglio fare la prova, anche perché non mi piace fare il bagno nel fiume. L’acqua è fredda e sciapa.Se morisse prima B, allora A aspetterebbe a lungo in quanto, se B cadesse in acqua e galleggiasse, restando A a monte non lo vedrebbe passare. Se B non cadesse e soffiasse un forte vento da B verso A, allora magari potrebbe sentire il fetore della putrescenza ed accorgersi dell’accaduto e far festa di conseguenza, ma solo dopo un sopralluogo. Potrebbe essere morto un cervo o un leone della montagna o un fungo di quelli che puzzano. Ma avvicinandosi dovrebbe anche sapere dove fosse posizionato il suo nemico e capire che stando a monte non vedrebbe mai passare il cadavere del nemico se qualcuno non gli facesse il servizio ed il favore di prenderlo e buttarlo in acqua un po’ più a monte. Oppure potrebbe portarsi molto più a valle ed aspettare laggiù il compiersi degli eventi. In questo caso però B diventerebbe A e potrebbe sentirsi turlupinato e preso in giro, per cui dovrebbe pagare qualcuno per farsi dire la posizione precisa del di lui nemico. La cosa sta diventando ingarbugliata. Urge che ci siano delle regole rispettate da tutti i nemici. E per il momento limitiamoci al fatto che i nemici possano essere solamente due. Se fossero tre, per esempio A, B e C, seguendo la corrente, solamente C sarebbe sicuro di vedere osservare i cadaveri dei suoi nemici. Sempre che cadano in acqua. Ma perché dovrebbero cadere in acqua? Mi immagino che stiano in una posizione scomodissima, in discesa, per chissà quanto tempo, così che questi argini scoscesi possano farli rotolare una volta senza vita. Però potrebbe esserci qualcosa, come una roccia o un ramo a frenare ed addirittura bloccare lo scivolamento dei corpi, ed una volta fermi potrebbero divenire cibo per animali che si cibano di salme. Alla larga quindi da iene o avvoltoi, per cui è meglio che queste attese non avvengano in territori colonizzati da queste due specie. Niente Africa per esempio. Anche perché non essendoci molti fiumi nelle savane, sarebbe difficile cadere in acqua. Poi ci sono anche leoni o altre belve feroci che potrebbero cibarsi e far sparire completamente i nemici sfortunati. Ma se nel fiume ci fossero dei pesci voracissimi ed affamatissimi, divorerebbero il corpo senza vita e ne sarebbero contenti. Piranas o pericolosi lucci sarebbero ben lieti di dar contro al, dicono, proverbio cinese. Però qualcuno dice anche che si tratta di un proverbio indiano dell’India, dato che è sul Gange che vengono varate zattere con sopra salme o quel che resta della crematura.Alla fine dei conti se avete un nemico, è meglio farlo fuori direttamente o farselo amico. È più semplice, anche perché potrei ancora continuare la disamina del detto riempiendo qualche altra pagina elettronica ed a quel punto diventerei nemico di molti.