Kremuzio

Morali


Che ce ne siano diverse è fuor di dubbio, visto che dipendono dalle culture, dalle società, dalle tribù, dai condomini e dai pianerottoli se non anche dalle stanze di casa. Vogliamo pensare che la morale della cucina sia la stessa del bagno? Per non parlare della camera da letto… E allora quando sento quelle orribili notizie riguardo lapidazioni a causa di condotte immorali, mi viene da pensare, senza lasciarmi tentare dalle facili conclusioni. Fermo restando che sono contrario ad ogni tipo di violenza, alle punizioni corporali, alla sopraffazione del più debole, in special modo quella facile aggressività verso le donne, mi vengono in mente mille cose ben confuse.Il casus belli di questi giorni è la condanna a Sakineh Ashtiani a 99 frustate ed alla lapidazione. Il motivo? La morte per lapidazione a causa di un adulterio e forse, per l’omicidio del marito (ma non se ne parla) e le 99 frustate perché si è fatta vedere senza velo. Subito noialtri occidentali, arrabbiatissimi, ci riempiamo la bocca di paragoni: ecco si tratta del medioevo! Nel 2000 e rotti dobbiamo ancora assistere a certe barbarie. Proprio come è accaduto il 14 aprile dalle parti di Modena, dove un italiano ha ucciso un marocchino a sassate. Non per adulterio, avevano litigato. Da noi le adultere di uccidono a pistolettate, e fino a poco tempo fa neanche venivi punito come si doveva perché era un “delitto d’onore”. Nei titoli di giornali non mettiamoci “l’Iran come nel medioevo” ma “l’Iran come da noi 30 anni fa”. Anzi 29… l’abrogazione della nostra legge è del 5 agosto 1981. Diciamo che oggi abbiamo superato il concetto di adulterio, nonostante sia un peccato mortale per il cattolicesimo. Niente lapidazione, ma se non ti penti ci sarà la dannazione eterna all’inferno. E dovrebbe essere peggio della morte inflitta per le sassate. Anche da noi la donna adultera è una prostituta o una malata, mentre l’uomo è un tombeur de femme. A meno che l’uomo non sia uno anziano che fa abuso di viagra e se la faccia con le ragazze giovani, anche se bendisposte. Berlusconi per quasi un 30% è bravo, per il resto è un porco. Carla Bruni sarebbe una “prostituta italiana immorale” perché ha preso le difese della poveretta. Il nostro premier sarebbe “un uomo moralmente corrotto, dissoluto sessualmente e capo della mafia”. Praticamente le stesse cose che vengono scritte sugli altri giornali che non sono proprietà della famiglia dell’innominato. E quanta somiglianza tra le lapidazioni ed il lancio di soprammobili di monumenti milanesi? Non si tratta di un gesto molto simile? E questo cosa vuol dire? Che le morali che sembrano così differenti alla fine lo sono meno di quel che pensiamo? Siamo di fronte ad un enorme scontro culturale tra due blocchi ben delimitati, ma molto più simili di quel che appaia. Noi occidentali non abbiamo il coraggio delle nostre azioni ma siamo violenti come nel mondo orientale. E non prendiamo a pretesto la religione o le leggi. Le religioni o le leggi sono una base che dovrebbe aiutarci a discriminare il bene dal male. È l’uomo ad essere una bestia, crudele, assassino, sia che colpisca con una pietra sia con una bomba al fosforo, sia con le parole che con un’arma intelligente, sia con un coltello arrugginito che con una iniezione letale. Ma abbiamo anche demandato la violenza, alle istituzioni, all’esercito, al macello. Non uccidiamo animali ma li mangiamo perché paghiamo altri per ucciderli. E ci indigniamo quando vediamo gettare un gatto nel cassonetto o un cagnolino in un fiume, e vorremmo uccidere con le nostre mani le ree di simile crudeltà. Ma non da soli, in un folto gruppo di linciatori, ovvio! Vogliamo la pena di morte per i delitti efferati ma non saremo noi a tagliare la testa al colpevole. Almeno non da soli. Non ci sono boia singoli a tirare le pietre, ma sono in tanti, così che il crimine venga distribuito per bene tra la collettività, metaforicamente, come i bambini che prendono a calci e pugni un extracomunitario, come quelli che spruzzano disinfettanti sulle nigeriane, come quelli che urlano odio verso altre razze, altre culture, altri deboli, altre donne.