Kremuzio

Amene letture patinate


Da qualche giorno è arrivato l’annuale catalogo Ikea. Abbandonato tra la pubblicità condominiale finisce in 24 ore, e finalmente ho una lettura interessante e poco impegnativa da consumare in bagno. Mi piace sfogliare, seduto comodamente ed intento alle necessità fisiologiche, quelle pagine patinate e profumate da rivista seria. I nomi degli articoli, che sembrano imprecazioni gutturali di trogloditi afasici, hanno un loro perché, specie quando capisci che è semplicemente un’altra lingua europea. Traducendo a capocchia uno si immagina esotici nomi che però hanno poco a che fare con l’oggetto di arredamento stesso. Che so? Ad esempio un nome a scelta: godmorgon invece di un gabinetto educato che ti saluta al mattino, mi rievoca avventure nello spazio di Gordon sul pianeta Mongo, oppure un mostro antidiluviano resuscitato nel mar del Giappone. Poi c’è Besta che invece di una soluzione a qualcosa potrebbe essere la cuccia di un cane cattivo. O come fai a dormire su Pax?  Potresti aver paura di non risvegliarti più! Tristissimo. In alternativa Malm non ti dice nulla di buono. Arredo per ospedale? Chi dice che Nekvan non sia un calciatore? E Norrtorp e Stenstorp due terzini fluidificanti invece di mensole giovanili? E perché il mio browser non mi rompe le scatole chiedendomi di tradurre la pagina dallo svedese? Non è che questi nomi sono tutti inventati frutto di partite riuscite male a Scarabeo? Devo fermarmi subito dal fare domande senza una risposta, specie a quest’ora in cui devo ancora prendere il secondo caffé della mattinata.E subito il pensiero salta alla colazione tipo mulino bianco. Se guardate bene le persone sorridenti che appaiono nelle pagine del catalogo, queste sembrano uscite dalla pubblicità delle merendine. Tanto per cominciare la casa è piena di luce solare. Non sembra un set fotografico ambientato in una nazione fredda e buia, come notoriamente è la Svezia. Dicono che ci sono un sacco di suicidi da quelle parti a causa della mancanza del sole. E sono costretti ad ingurgitarsi chili di burro per sintetizzare la vitamina liposolubile D antidepressiva, fagocitando grasso di balena, foca ed addirittura eschimesi interi. Che poi ci restituiscono in polpette Skrandtisk a solo un euro. Se non hanno tutto ‘sto sole, allora sono lampade di studio fotografico quelle che illuminano i set. Ma se sbirci dalle finestre effigiate ti sembra ti vedere distese di grano, pomodori e mais biologico. In fondo forse c’è anche il mulino, ma dato che i personaggi delle foto hanno tutti enormi e scintillanti denti, pensi che non abbiano bisogno di mulini e che mastichino i semi come passatempo. I bambini sono biondissimi come nell’iconografia classica della famiglia felice. Anche se le madri sono more, I vecchi hanno i capelli bianchi e fluenti. Ti piacerebbe avere una bella casa così, con il legno grezzo in terra invece dei marmittoni che ho io. Hanno gli alberelli di limone dentro casa, anche se un po’ striminziti. Atmosfere calde anche se stanno ad un passo dal polo nord. Tutti sono felici. Tranne in una foto un ragazzo barbuto con un bambino in braccio. E qui la fantasia galoppa. Perché è triste mentre guarda assorto una camera da letto modello Dormstrak? Ha la barba, probabilmente uno del sud Italia, arrivato al nord per conoscere qualche bella svedesona bionda. Magari pensava all’avventura di una notte, invece ecco il patatrac, la giunonica ragazza gli sforna un ragazzino e lo ammolla al ragazzo padre, che ora è triste pensando a quello che era accaduto sul letto economico ma comodissimo. Mi ha attirato anche una enorme donna di colore, atipica in queste foto, che se la ride a 64 denti. Sembra una nigeriana di quelle che ridono sempre anche senza motivo. Bella e burrosa. Fuori posto però. Non può essere la ragazza del barbone di cui prima, anche se farebbero una bella coppia. Il bambino è ariano, però. Forse si compra anche lui e si chiama Brestosktorps ed è disponibile in vari colori.Aldilà delle solite librerie Billy non ci compro niente, che già sono tutte storte, appoggiate al muro che ogni giorno le devo raddrizzare come se fossero un quadro appeso male. Le riempio di libri in seconda fila e non si chiudono bene le ante. Sporgono anche dietro staccando lo strato di cartone attaccato con i chiodini Kiostaksub riciclati dalle forcine per capelli. Una mia amica informatissima mi consigliava di non comprare quella roba perché si doveva boicottare il capo dell’azienda ex nazista. Ma poi chi mi regalerebbe quelle mezzore cogitanti al bagno con tra le mani riviste patinate a colori? Pare che Penthouse non lo vendano più in edizione italiana. Il profumo della carta era lo stesso, i soggetti un po’ meno.