Kremuzio

Maiali


Ad essere sincero, mi sono veramente stancato del fatto che nell’ambito politico italiano ci siano tristi e loschi figuri come quelli della lega. Non parlo delle persone del popolo che, purtroppo, poco scolarizzati, pensano che l’unico modo per protestare per le loro condizioni sia quello di prendersela con tutto ciò che non capiscono e che reputano pericoloso. E purtroppo pare che quello che non capiscono sia tanto, troppo. Il comitato dirigente sembra essere una caricatura, seppur composto da alcune persone che potrebbero non essere malaccio, ma purtroppo sono succube dal loro empireo intellettuale che lascia molto a desiderare da molti punti di vista. Ultimamente sembra stiano testando la capacità di sopportazione degli italiani, spingendosi sempre più in là e tirando sempre più la corda, aspettandosi di romperla. Ci fossero ancora le operette, ne sarebbero protagonisti.A me danno un fastidio epidermico, ma non per motivi di regionalismo. Lo stesso fastidio me lo da ascoltare un coatto romano quando dice la sua, o uno del sud corrispondente al livello coattesco, quando dice cose stupide. Non è difficile fare una differenza fra persone e persone, distinguerle per quello che dicono e che fanno. In questo caso sarei più che federalista. Mi piacerebbe se ne stessero in un altro contesto sociale, in un'altra nazione, addirittura in un altro continente, agli antipodi, più lontani possibile per non sentirli più. Come non so cosa fanno in Nuova Zelanda, gradirei non ascoltare certi personaggi osceni e lasciarli cuocere nella loro polenta.Ma non è perché in un eccesso di attività cerebrale colui che rappresenta la lega abbia parlato male dei romani. Queste cose le ho superate da quando avevo 6 anni. E non è neanche perché abbia parlato male di Alemanno o del possibile GP di formula 1 da correre a Roma. Ne ho già parlato in passato e sono contrario al granpremio. Lo facessero a Monza, senza rompere e rifare strade all’Eur e portarci altri problemi, che non ne abbiamo assolutamente bisogno.Portassero via anche il parlamento, i ministeri e tutti i loro abitanti.E lascerei loro anche alcune zone di Roma che vedrei meglio nelle loro lande. Non farò nomi, ma basta aprire la cronaca nera per capire quali. Molti di costoro starebbero bene con i razzisti che aprono bocca e tra una bavetta e un rutto, riescono ad esprimersi a gesti sollevando il dito medio, apoteosi della loro mimica facciale e fecale. Dicono che ognuno ha quel che si merita, e che come alla fine del campionato ogni torto arbitrale sarà risanato, così penso che la prossima volta che ci saranno le elezioni, tutte queste sparate avranno un esito deludente per i discendenti degli antichi barbari, come loro stessi si appellano con metafore e parafrasi da caserma. Però è sintomatico che si possa parlare schifosamente male di stranieri di colore o zingari, offenderli come solo cerebrolesi possono fare, e non appena si apre bocca sui romani, in un chiaro esempio di puerilità senile arteriosclerotica. Lesa maesta?Non riesco a capire come nell’intelligente e laborioso nord Italia sia stato possibile sciogliere quella brutta bestia del razzismo volgare. Hitler, nella sua pazzia, parlava ed abbaiava meglio dei suoi emuli odierni. Quando vomitava accuse in preda a furie causate dai suoi ormoni scadenti, aveva comunque un sottofondo filosofico che Bossi e compagnucci si sognano.Tempo fa c’era un bravo cantautore che fece una bella canzone contro i romani. Qualche matto lo minacciò e ci fu una brutta storiaccia. Oggi già si sente che qualcuno vuole vendicarsi e qualche testa matta che si sente punto nell’orgoglio promette nulla di buono. Chi semina vento…Ma vorrei anche ricordare come le attuali condizioni fisiche che minano le capacità intellettuali (si fa per dire) del “duro”, abbiano avuto inizio quasi subito dopo che parlò male di un altro abitante emerito di Roma, con origine extracomunitaria, il papa Giovanni Paolo II.