Kremuzio

Rappresaglie


Allora quando cominciamo anche noi a bombardare? Che bello! Anche noi scriveremo sulle belle bombe, magari al fosforo, a frammentazione, quelle che non esplodono subito ma disseminano di mine il terreno così di azzoppare più civili possibile… Scriveremo su quei bei confettoni frasi scherzose e molto virili, qualche disegnino osceno e caricature dei cattivi, quelli che osano, credendosi patrioti o resistenti, sparare sulle truppe di disoccupazione, linde pinte ed imbottite co piumini antiproiettili. E poi giù con le belle rappresaglie, di quelle che non facevamo più da tempo, come eravamo bravissimi a fare in Grecia, o in Libia. Se dai primi eravamo tutti “una faza una raza”, con gli africani che erano faccette nere, ci sentivamo più sollevati quando li fucilavamo ed impiccavamo sulla pubblica piazza, per far capire che gli italiani sono persone sacre, anche quando vanno per guerre.Intoccabili. Mica siamo come gli americani o gli inglesi, cattivi e prepotenti. Noi siamo bravi, facciamo invasioni pacifiche, esportiamo democrazia, anche se dovremmo importarne un certo quantitativo anche noi. Al massimo insegniamo ai poliziotti buoni come si arrestano i cattivi. Ed è un lavoraccio, dato che ogni giorno ne ammazzano una decina, poveracci. Lavoratori.Non mi sconvolge molto la notizia che i nostri cacciabombardieri diventeranno cattivi. Se la sono voluta loro. Il nostro bel ministro della guerra, che se fosse vissuto ai tempi delle altre guerre mondiali, non sarebbe stato oltraggiato dalle caricature della propaganda nemica, Un bel ritratto dal vero sarebbe stato sufficiente nelle vignette. Ma il problema ora diventa un mero calcolo matematico: quanti afgani vanno giustiziati per ogni italiano? I nostri vecchi tutori nazisti suggerirebbero 10 per uno. Le fosse ardeatine insegnano, come anche ci suggeriscono che la moltiplicazione non deve essere proprio precisa. Anche se si ammazzicchia qualcuno in più, male non fa. Com’era sempre in termini di calcolo? Ammazzarne uno per educarne cento?Quindi, visto che sono stati barbaramente uccisi con bombe artigianali quattro pacifici alpini (a proposito, ai miei tempi gli alpini erano ragazzi del nord Italia, dagli accenti paesani di gente forte e montana. Oggi vengono dal centro Italia, magari neanche sanno sciare e non hanno mai visto la neve. O forse seguivano sempre Alberto Tomba nelle gare in tv), ora tocca alle nostre armi intelligenti, rispondere. E non sono tornati vivi, vittime sul lavoro, ragazzi sfortunati che si trovavano al momento sbagliato nel posto sbagliato. Magari potevano stare di guardia sulle Alpi, attenti ai contrabbandieri di sigarette e cioccolato.Invece stavano laggiù, vestiti di tutto punto come Rambo, all’interno di blindati dalla blindatura insufficiente, incappati in un agguato dei talebani. Le cronache non sono state molto descrittive per quanto è accaduto. Ma scommetto che i nostri valenti soldati abbiano risposto al fuoco con entusiasmo e fatto fuori qualche talebano. Ed in questi tempi in cui si minacciano attentati in tutta l’Europa impegnata a combattere l’integralismo islamico ed i signori degli oleodotti, mi sembra la solita inadeguata risposta politica. Ed a proposito di politica, pare che anche una parte dell’opposizione sia d’accordo con i bombardamenti di rappresaglia, anche se hanno paura che ci possa andare di mezzo anche qualche civile.Cosa possiamo aspettarci dai vari partiti dell’amore e dai loro degni oppositori? Intanto, visto che sono molto sensibili ai costi sociali, chiediamo quanto costa una bomba? Speriamo che almeno così, Tremonti ci dica che non ci sono soldi per le bombe, e per risparmiare avremmo la scusa per lasciar perdere, in una exit strategy economica, e magari riportare a casa qualche missionario di pace armato, anzi, meglio riportare a casa tutti.