Kremuzio

Bizzarre applicazioni del nastro scozzese


Si tratta di un’invenzione che all’inizio pare venisse adoperata in alcuni modi desueti: Ragazze in abito da sera l’usavano per appuntarsi mazzolini di fiori sulle scollature; divi dello schermo addirittura per appiattirsi le orecchie a sventola; alcuni scapoli per rattopparsi gli strappi ai vestiti ed i contadini per aggiustare le uova screpolate. Poi per fare le punte ai lacci delle scarpe; per impedire ai bambini di grattarsi le punture degli insetti. Quindi per sfilacciare i panni, per abbellire gli involti dei regali e per riparare i denti falsi. Alcune donne lo adoperavano applicandolo sulla fronte, pensando così di perdere l’abitudine di aggrottarla ed evitare le rughe.L’inventò Richard G. Drew, e venne chiamato scotch. Tutto cominciò nel 1921. All’inizio doveva essere un materiale quasi invisibile per chiudere gli involti di cellophan usato dai fabbricanti di dolci, ma l’invenzione trovò tante di quelle applicazioni pratiche da rimanerne disorientati. Applicazioni inventate dal pubblico per risolvere problemi contingenti.Drew lavorava in una fabbrica di carta vetrata ed uno dei suoi incarichi era quello di portarne alcuni tipi in prova ai carrozzieri verniciatori. A quei tempi l’auto andava di moda a due colori, e verniciarla per bene in questo modo non era cosa facile. La procedura, come ora, era quella di mascherare una parte e spruzzare l’altra, ma il problema era che il materiale usato per mascherare, a volta non era messo bene e lasciava passare un po’ di spruzzi di vernice. Venivano usati nastri gommati  e nastro adesivo per la bisogna, con aggiunta di una colla che veniva fatta lì per lì.Sentendo le imprecazioni di un verniciatore che, avendo usato colla troppo forte, togliendo la maschera si era portato via uno strato di vernice, Drew pensò che era il caso di inventare qualcosa per aiutarlo. In fabbrica avevano un adesivo preparato con una miscela di olii vegetali che rimaneva appiccicaticcio, e lo spalmò su delle strisce di carta da imballaggio, così da farla sembrare simile alla carta moschicida. La diede da provare al carrozziere, ma ancora era troppo forte, e la vernice venne via lo stesso. E l’imprecazione tuonò di nuovo in quell’officina. Nei 6 mesi successivi le provò tutte ed arrivò a creare una specie di colla da falegname unita alla glicerina, che però, dato che il nastro doveva essere confezionato in rotoli, non riusciva a staccarsi per l’uso. Il problema era che doveva aderire alle cose ma non a sé stesso, come se un serpente velenoso, mordendosi la lingua, potesse rimanere avvelenato: non andava bene. Risolse frapponendovi la garza. Il nastro era pronto: largo 5 centimetri, con 12 millimetri di sostanza adesiva ai suoi due margini. La metà. Così si risparmiava colla, ma gli operai se ne uscirono con: “Perché fate tanto gli scozzesi (avari) con la colla?“. Allora i fabbricanti fecero spalmare la colla su tutta la superficie inferiore del nastro, ma adottarono il nome Scotch tape ovvero nastro scozzese.Purtroppo l’invenzione non era perfetta. C’erano problemi con il togliere la garza, e con il caldo la colla sbrodolava. Ma venne fuori un’altra esigenza. C’era la moda di incartare tutto, nel 1928, col cellophan, e nessuno aveva trovato il modo di chiudere un involto simile con semplicità. Drew ci provò, spalmando un nastro di cellophan con un adesivo trasparente, e lo sistemò arrotolandolo, scommettendo sul fatto che si sarebbe appiccicato su se stesso visto che era dello stesso materiale. Ma sorprendentemente, il rotolo si poteva srotolare, e l’adesivo rimaneva solo su di una facciata. Un trionfo non preventivato, come accade spesso nelle invenzioni importanti. Oramai si era nel 1930, ed era tempo di crisi. Crisi che aiutò il prodotto, dato che ogni oggetto che si rompeva e non poteva essere gettato e ricomprato, poteva essere aggiustato con lo scotch. E da qui nacque questo successo.Allora, tornando agli esempi iniziali, io lo uso per depilarmi la lingua, mentre voi per quale strambo motivo da consigliare usate lo scotch? Ma che sia strambo davvero, non per confezionare i pacchetti dei regali di Natale…