Kremuzio

Ma quanto mi piace il castello quando piove!


Se qualcuno fosse passato ieri all’ora di pranzo dinanzi Ponte Sisto, avrebbe visto, sotto la pioggia, un tale completamente ricoperto di un simil-eskimo a prova di tutto, a tirare patatine fritte ai gabbiani. Ok, quello ero io. Quando piove vado sempre dalle parti di Castel S.Angelo. Una mia amica vietnamita che non vedo da anni direbbe che si tratta di una cosa molto romantica. Io penso che sia per starmene da solo. Mi ero affacciato da un bastione per vedere il livello del fiume ingrossato, ricoperto di gabbianelle che si lasciavano trasportare dalla corrente per qualche centinaio di metri. Poi una volta arrivate sotto il ponte facevanoun saltino sopra il pelo dell’acqua e spiccavano il volo per tornare al punto di partenza lanciando qualche gridolino. Così per molte volte. Ed io sotto l’acqua a guardare. Infilavo una mano nel pacchetto di patatine, tiravo fuori ed ingollavo una manciata di saporite e dorate chips. A qualcuno dei gabbiani, abituati ad aver fame sempre, i miei movimenti causarono una grande curiosità, forse ricordandosi del fatto che ogni tanto vado da quelle parti a riversare il fondo delle buste verso la riva per sfamare qualche creatura, dai passerotti ai topi di fogna.Così vedo che mi volano a pochi metri dalla testa rivolgendomi sguardi affamati ed un grido. Contro vento, senza neanche sbattere le ali. Io, ricoperto dal cappuccio sembravo la morte del “settimo sigillo”, ma un po’ più in carne e roseo. Allora visto che mi ero stufato di mangiare, tiro fuori una manciata e lancio in aria verso il fiume. Subito decine di uccellacci si gettano in picchiata starnazzando come scimmie urlatrici che fanno le imitazioni, verso le briciole giallastre. E’ l’inizio della fine. Vengo attorniato da centinaia di costoro, mentre i turisti si bloccano e cominciano a fotografarmi. I satelliti spia vengono rigirati verso di me e domani mi ritroverete su wikileaks. Il caos è incredibile tra urla, sbattiti di ali e tutte le razze di uccelli richiamati per il banchetto graziosamente offerto, si azzuffano tra loro per un becchettamento in più degli altri.Ok, lo spettacolo è finito. Me ne vado verso i giardini del castello per una passeggiata solitaria, scendo e vado alla ricerca dei posti dove una cinquantina di anni fa mi si vedeva giocare col monopattino ed a pallone con compagni improvvisati.Ecco il ponte levatoio dove mi arrampicavo per recuperare la palla che cadeva nel fossato. Oggi il fossato era completamente pieno di acqua putrida. Neanche un coccodrillo o un mostro della paludi. Puzze sulfuree mi suggeriscono che è da parecchio che l’acqua ristagna, e da quelle antiche bocche che avrebbero dovuto, secoli prima, gettare olio bollente sugli assedianti, ora gocciola acqua piovana. Mi sento un po’ assalitore, con quel rivolo che mi investe, ma oltre alla sorpresa, continuo ad accerchiare le antiche e spesse mura ricoperte di parietaria. Mi sembra tutto molto diverso da quegli anni in cui giocavo spensierato. Alcune parti sono in decadimento, altre sembrano ristrutturate, come quelle dove ci girano sceneggiati televisivi ambientati in secoli passati. Continuo il periplo ed arrivo ad un casottino dove ci sarebbe dovuto essere il bagno pubblico. Un paio di cartelli in italiano ed in inglese maccheronico avvertono che è vietato urinare sulle porte esterne del bagno. In effetti la puzza che si sente mi sussurra che o qualcuno non ha letto o magari avrà pensato che sarebbe stata una variante dal farla nei cespugli.Risalgo dai giardini verso il lungotevere. Ormai la pioggia è cessata. Sui sampietrini ci sono sempre nell’ordine, due trucidi vestiti da antichi romani ad uso delle giapponesi, un mimo con la tutina da Tutankamen tutto d’oro, uno seduto tristemente in terra, grigio, camuffato da cowboy con le colt spianate, un altro nero che vorrebbe fare la morte completa di falce, nelle cui vicinanze tutti quelli che passano si grattano a sangue le parti basse. Qualche decina di cingalesi che mi vogliono affibbiare un ombrello che si squaglia sotto l’acqua ed altri gabbiani che mi stavano aspettando.Mi è venuta voglia di urinare sulle porte del bagno… Quasi quasi…