Kremuzio

L’ultimo bungabunga


Speriamo ci sia stato la scorsa notte l’ultimo festino a base di viagra e farfalline, almeno come primo ministro. Poi gliene auguro tantissimi altri come pensionato. Anzi mi auguro che la sua vita sia un perenne bungabunga nel suo salone delle feste insieme al fido Fede ed all’altro, il Lele Mora. Poi chiuderei la porta a chiave e li lascerei in questo perenne, eterno sollazzo.Pensate che bello, per loro e per noi. Inoltre il PIL aumenterebbe per il gran giro di farmaci blu ed arricchimento di belle ragazze. Gli atelier costretti a sfornare tubini neri a ritmo da fabbrica d’armi. Quanti lavoratori costretti a fare straordinari per i vestitini e la biancheria intima. Tutte le migliori bigiotterie vedrebbero aumentare a dismisura il traffico di ninnoli a forma di farfallina. Non proprio preziosi ma molto spesso i soldi si fanno con manufatti di basso valore. Se cercassimo il prestigio, il quasi ex-premier regalerebbe Ferrari, ma a causa dei ritmi di produzione non potrebbe accontentare molte prostitute, scusate, escort. Meglio le farfalline fatte in serie, forse in Cina, per aumentare anche il traffico con l’estero in generale e con l’oriente in particolare.Ma vogliamo parlare di tutto l’indotto?Enorme, interessantissimo per il traffico di denaro che smuovono queste feste. Tanto per cominciare pensiamo alle auto blu che servono ad accompagnare le belle (per il suo gusto) ragazze. Almeno una decina a sera, con gli autisti che sono costretti ad aspettare poi l’esito finale. Alcune riaccompagnate ad ore piccole, qualcuna addirittura il giorno dopo. Se pensiamo alla benzina, alla manodopera per lavare e lucidare i macchinoni, i meccanici sempre pronti a riparare la minima defaillance meccanica. I deodoranti per gli interni, gli alberi magici profumati con essenze rarissime tipo pino e mughetto, che usava mio nonno nella 125 fiat. Vogliamo parlare delle acque di colonie che usa per l’abluzione precoitale? Ce n’era una che sempre mio nonno si spruzzava, e di cui ho ritrovato le pubblicità in vecchie riviste. Non era quella per l’uomo che non doveva chiedere mai, bensì per l’uomo che doveva pagare sempre, prima, e poi chiedere…Se poi volessimo, metterci in mezzo anche i voli di stato speciali, anche se fatti al risparmio riempiendo dei container di belle pupe venali, allora riusciremmo a capire del perché tanti accordi con gli stati produttori di petrolio e gas. Avete presente di quanto kerosene consumi un aereo? E più è pieno e più beve propellente. Non fatemi fare i calcoli, anche perché non ero bravo in matematica. Ma si tratta certo di una bella cifra, ed il PIL ringrazia. Il servizio d’ordine merita un discorso a parte. La polizia s’arrabbia, per cui tra poco sarà l’esercito a fornire marines scelti con la faccia da guerra, e visto che ci sono anche molte donne, tirerà su una guardia del corpo da far invidia ad Harpo Gheddafi. E’ difficile calcolare l’indotto che i bungabunga smuovono nel mondo industriale, artigianale e dei servizi italiano. Sono letteralmente migliaia le persone implicate in questa macchina del godimento messa in piedi dal generoso Paperone. Potrebbe sembrare un ossimoro in quanto Paperon de’ Paperoni non era un papero generoso, neanche con le paperelle. Ma nel nostro caso la generosità può essere confusa con la convenienza. Più paghi prima più il prodotto interno lordo, anzi lordissimo aumenta, e meno tasse vai a pagare dopo. Per cui se ancora non vale il motto “meno tasse per tutti” che a qualcuno sembrerebbe simile al “me ne frego” ed al “la vittoria sarà del tripartito”, presto ci accorgeremo che tutti noi umili, conservatori, lavoratori italiani, un bel giorno pagheremo meno tasse. Magari lui non sarà più il nostro padre padrone. Magari. Ed il merito lo prenderà qualche altro demoplutocraticocomunista, ma ricordiamoci questi ultimi giorni. Non li paragoniamo al pasoliniano “ultimi giorni di Salò”, non hanno tutto questo spessore storico o culturale…It’s only bungabunga but I like it…Specie ora che si sta chiudendo il ventennio.