Kremuzio

L'anno che sta arrivando


E’ giunto il momento di fare buoni propositi per l’anno che verrà. In attesa dell’apocalisse del 2012 conviene a tutti noi fare i bravi, buoni e pure i belli, evitando di far arrabbiare i nostri superiori, dai genitori, ai maestri, ai capuffici ai ministri, ai premiers ed ai capi religiosi.Con l’aiuto del buon pensiero, del buon vivere e del buon san Crispino (in comodo brick) ho analizzato le cose in cui ho fallito nell’anno che sta finendo.Allora, prometto solennemente di essere buono in tutte le questioni che mi si prospetteranno in ogni momento della giornata. E quindi:Di non maledire la sveglia che squilla la mattina, specie quella che alle 4 suona al terzo piano dove abita il magazziniere della Standa. Di non prendermela con chi sta occupando il bagno proprio quando mi alzo e me la sto facendo sotto. Di non mandare pensieri assassini a quelli che lasciano aperta la porta dell’ascensore al piano terra quando esco dal mio appartamento al quinto piano. Di non alzare la voce quando, ogni volta che esco dal garage, il cancello è bloccato dal furgone delle mozzarelle. Di non guardare con occhio da trota lessa le donne che incontro andando in ufficio.Di non dire sempre le stesse battute con il portiere filippino dell’ufficio. Di non salutare con una smorfia di sorriso tutte le decine di colleghi che incontro per le scale. Di infilare il badge dalla parte giusta, e non “uscita” quando entro ed “entrata” quando esco. Di non pensare male del governo, di non passare i momenti senza impegni lavorativi a scrivere il blog, ma di parlare con i colleghi di donne, calcio e GF. Di non mangiare il più che buonissimo cornetto ripieno che mi offrono. Di non ricambiare con un cioccolato caldo. Di lavorare senza sbuffare quando mi chiedono di fare cose che farebbe benissimo (e forse meglio) la mia nipotina di 1 anno e mezzo ad occhi chiusi direttamente dal seggiolone di casa. Di non leggere le notizie sui giornali online e farmi il sangue amaro pensando che il mondo è pieno di gente a cui non darei un centesimo bucato e che invece pare che comandino loro con arroganza ed incompetenza.Di non scappare dall’ufficio come Fantozzi quando è l’ora dell’uscita. Di non mettere 5 euro di benzina ogni volta, che se non chiedo il pieno faccio una brutta figura verso il benzinaio, putin e gheddafi. Di non passare col semaforo giallo pensando che dopotutto è ancora abbondantemente verde. Di non lanciare maledizioni ai suv che si immettono sulla strada principale sgommando, non rispettando lo stop e tagliandomi la strada. Di non pensare “ma perché hanno lasciato la loro terra?” quando vedo extracomunitari che cercano di vendere fazzolettini e arbremagique. Di non mandare pensieri assassini quando il cancello del garage è bloccato dal furgone delle mozzarelle che è ritornato non per consegnare la sua buona merce edibile ma perché me lo fa apposta.Di non mandare a quel paese coloro che hanno riempito la mia cassetta delle lettere con 500 grammi di pubblicità di pizza pronta, pizza express, pizza sushi e pizza kebab. Di non spedire direttamente all’inferno senza passare per villa Grazioli quelli che hanno lasciato le porte dell’ascensore aperte al quinto piano e mi devo fare cinque piani a piedi in salita, incontrando tutti i condomini per le scale che lanciano improperi verso quelli del quinto piano che lasciano le porte dell’ascensore aperte ed ai quali faccio notare che io abito al quinto piano e me la sto facendo a piedi e che quindi non sono io a lasciare le porte dell’ascensore aperte. Di non guardare più la televisione che tanto ci sono sempre le stesse facce rifatte, gli stessi culi, le stesse notizie, le stesse trasmissioni, gli stessi film, però c’è anche sempre la velina mora di striscia la notizia, ed una deroga purtroppo la devo fare.E poi ho deciso, per essere più di tendenza, visto l’epoca degli Ipad Iphone Ipod eccetera, da ora in poi mi chiamerò Iprem.Auguri di buon anno a tutti, e non fate troppo i bravi…