Kremuzio

Giocare con le macchinette


Trattasi di un fenomeno tipicamente romano, quello delle minicar. O quadricicli. Destinato ad un pubblico di fichetti, in alcuni quartieri possono anche diventare un problema. Li vedo educatamente in fila ai semafori, immersi nel traffico, calmi e rilassati, all’interno degli angusti abitacoli, circondati dagli adesivi. Maschi o femmine non fa troppa differenza, rivestiti di quelle sottili lamiere, protetti da acqua ed intemperie, un po’ meno dai pericoli del traffico. Uno che col motorino svicola in mezzo a loro, come faccio io, non può che mettersi a pensare sul perché costoro abbiano scelto di rimanere frustrati ed incastrati tra altri compagni al duol.Quando ero studente, andavo a scuola a piedi quando abitavo vicino all’istituto, poi dopo un trasloco in altra zona, prendevo l’autobus, con la sua scomodità e le lunghe attese, e mi accompagnava fino al suono della campanella. Si facevano anche begli incontri, in piedi ed allineati come sardine, appiccicati agli altri, che se d’inverno è climaticamente piacevole, d’estate non lo è troppo, a meno che uno non sia fortunato a trovarsi spiaccicato addosso alla persona giusta. Da adolescente qual ero, ovviamente la persona giusta era invariabilmente un’adolescente dell’altro sesso, possibilmente carina. Ricordo una ragazza bionda dai begli occhioni con la quale scambiavo sguardi assassini, ma non andavo oltre a causa della mia innata timidezza.Maladolescenza perduta per essere arrossito troppo…Quante occasioni di comunicazione non verbale avrei perso se non fossi andato in autobus! Bastava pagare la tessera, scontata per gli studenti, quando si poteva ancora esborsare con un costo tutto sommato giusto. Dovevi magari uscire per tempo e sperare che arrivasse al momento giusto, ma poi avevi di che passare il tempo, anche in mezzo al traffico.Ora invece vedo questi ragazzi, composti, con l’autoradio accesa a palla, con i bassi che fanno vibrare i vetri, persi con lo sguardo che mette a fuoco il lontano semaforo rosso. Perché non si muovono in motorino? Non farà troppo tendenza o i genitori si sentono più sicuri? Dato che sono questi ultimi che pagano cifre paragonabili ad una berlina seria, è probabile che la scelta, non troppo imposta in verità, sia loro. Non hanno ABS o airbag, e questo sembra gravissimo, giusto perché con i costi che hanno, uno se l’aspetterebbe, ma non dovrebbe essere un grande problema, visto che alcune utilitarie non proprio recenti, non ce l’hanno. La mia per esempio. Ma basterebbe andar piano e tutte queste esigenze passerebbero in secondo piano. Se con quelle macchinette andassero al massimo ai 45 chilometri orari, senza modifiche a carburatori o pompatine propulsive, l’emergenza non ci sarebbe. E potrebbero continuare a muoversi comodamente bloccati nel traffico.Secondo problema di queste, a mio parere, è quello del parcheggio, poiché vanno legalmente ad occupare lo spazio destinato ai motorini, ed ognuna di queste si prende lo spazio di 3-4 motorini, e la cosa non è che mi vada a genio, visto che i ragazzi vanno a scuola una mezzora prima del mio orario di ufficio e mi fregano il posto. Ho una scuola di fronte l’ufficio, una di quelle riservate ai ricchi, con i ragazzi in divisa e le ragazze pure. Tutti simili tra loro, come quelli che una volta definivamo “pariolini”, bravi ragazzi al di fuori del branco, con la mania di queste macchinette quadriruote. Alle fermate degli autobus non vedo molti di questi studenti. Forse fa tanto “sfigati” l’uso dei mezzi pubblici. Però ad esser sincero non capisco tutto questo andar contro le macchinine: forse c’è qualche motivazione vera che mi sfugge. Sono pronto a scommettere che quando saranno maggiorenni, i loro genitori compreranno loro un bel suv. E questo sarebbe il guaio vero… Forse capiranno quanto ci si senta più liberi in motorino. Ma loro apprezzeranno la libertà?