Kremuzio

La vera storia di S.Valentino


Non tutti la conoscono. Io l’ho letta in un antico libro trovato da un antiquario di cose vecchie ed inutili, che stava dormendo in un vecchi cortile di una vecchia scuola per vecchi. Trovato il libro lo misi in tasca e me ne dimenticai quasi fino al momento di lavare la giacca di cui sopra, dopo aver tolto i pesi dalle tasche, i cioccolatini ed i fazzoletti sporchi, che se non li togliessi, forse si laverebbero lo stesso, per cui li rimetto in tasca.Proprio l’altro giorno mi sono messo a leggere il libro, ed è stato un passatempo piacevole, ed è ora che il mondo sappia la vera storia di quel santo, nel vero senso della parola.Il giovane Valentino era il custode di un postribolo di Chicago, ed era beneamato dalla maitresse e dalle signorine tutte, poiché di modi affabili e gentili, e portava su il caffè a chi fa l’amore, specie ad una certa Daphne che lavorava nella stanza numero 3.Pare che ci fosse una faida nelle strade di Chicago, durante il tempo del proibizionismo e che ci fossero due bande di criminali che si contendevano il traffico dei liquori di contrabbando. Una era comandata dagli irlandesi ed una dagli italoamericani di comandati da un ovvio Al Capone. Gli irlandesi spacciavano whisky, i nostri ex connazionali invece vino rosso allungato con la gazosa. Lo scontro non poteva che essere all’ultimo sangue, dato che la gazosa era contingentata a causa della legge sulle bollicine, che i mormoni pensavano fossero la jacuzzi del diavolo.Un paio di italiani tesero un agguato agli irlandesi, un 14 febbraio di un anno che ora non ricordo, ma che doveva essere intorno agli anni del proibizionismo, altrimenti la storia non reggerebbe.Daphne si ritrovò testimone della sparatoria, e fuggendo perse una scarpetta, ma considerando il fatto che aveva un piede robusto ed olezzante, i malfattori fecero finta di niente considerando che chiunque ne fosse stata la proprietaria, non sarebbe valsa la pena di rintracciarla, anche per inserirla in un basamento di cemento e gettarla nel Potomac. Anche perché il cemento, sui piedi puzzoni non avrebbe fatto presa.Valentino torna protagonista quando capisce che Daphne si trova in pericolo, dopo un suo racconto di quanto visto, ma esagerando con la preoccupazione ed in preda ai fumi della gazosa, che a quei tempi veniva fatta con l’acido solfidrico, svenne. Nel sonno gli apparve un angelo grasso che gli trasmise, per errore, la ricetta di cioccolatini con la nocciola. Valentino al risveglio trascrisse quanto sognato su di una carta stagnola dove erano state incartate alcune salsicce cinesi, che a quei tempi contenevano frasi d’amore (nelle salsicce, non nella carta), e diventò famoso per aver poi sposato una ricca ereditiera figlia di un narcotrafficante. Chi si immaginava che Valentino e Daphne si sarebbero sposati, a leggere la storia del vecchio libro, rimarrà deluso, datosi che per errore, il nostro venne beatificato al posto di un cistercense salentino, certo Rodolfo il gaglioffo che doveva rimanere sul calendario come S.Salentino.Bella storia davvero, ma quello che non tutti sanno, è che poi Al Capone incontrò Daphne e se ne invaghì, ma Daphne, come solo i suoi clienti sapevano, era un trans, e da lì nacque la famosa frase “nessuno è perfetto” resa famosa da un ancor più famoso film.Buon San Salentino a tutti e tutte