Kremuzio

C’era una volta un cantautore


Alan Sorrenti non è sempre stato quel cantante di canzoncine un po’ dance, un po’ tormentoni, semplici ed orecchiabili, che lo hanno reso famoso nel mondo nazionalpopolare. La vocina che sembrava provenire da un profondo sud, indemoniato o castrato, ma sempre soggetto ad esorcismi da parte del pubblico da discoteca, saltellante e sudato nei sabati con la febbre, ha avuto fasti culturali inconcepibili per chi non li conosca già. Mi piacerebbe riempire questo vuoto conoscitivo, affinché le giovani generazioni capiscano che col tempo, a volte si peggiora, e per riconquistare certe atmosfere sognanti, romantiche, nebbiose e cullanti, spesso si deve tornare indietro.Ma per fortuna non è poi così difficile, venendoci in ausilio la rete, con i suoi angoletti di paradiso che si nascondono su youtube.Tanti anni fa c’era un cantautore, dalla voce gentile, dalle parole gentili e dalla musica dolce e sognante. Erano gli inizi degli anni ’70, praticamente 40 anni fa, quando il ragazzo sfornò il suo primo album, l’LP intitolato “Aria”, ed era il 1972. Stavo al mare, in villeggiatura, e la mia amica estiva, destinata a diventare la mia prima fidanzatina, era sotto l’ombrellone con un magnetofono Castelli ed  un bikini di filo di Scozia. Ascoltava David Bowie ed Alan Sorrenti. Aveva dei gusti musicali particolari. Niente musica tipo Gianni Morandi o Patty Pravo. Io contribuivo con Battisti ed il primo Battiato, Pink Floyd con “Atom Earth Mother” ed altri vari gruppi progressive.Ed ascoltavamo, e facevamo passeggiate e bagni, e giocavamo e cazzeggiavamo con la comitiva.Il grande Alan, la sera al tramonto, era la colonna sonora. Ed era rilassante, quando le partite a pallone sulla spiaggia o le retate di triglie ce lo permettevano.E quella musica rimane sognante anche oggi che tante cose sono cambiate.L’anno dopo un altro LP: “Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto”, faticoso da ascoltare, ma che conteneva alcuni pezzi eccezionali.Mi piace elencare quattro melodie, capolavori per il mio gusto, miscelati tra di loro in un crescendo poetico in un alternarsi di musica e parole uniche nel loro genere. Non sono in ordine cronologico, ma in ordine di gusto. Quel che non cito, non era certo brutto, ma ho voluto solo prendere, in queste righe, il meglio per farle conoscere a chi in quei tempi non c’era e non ha avuto l’occasione di godere di tutto ciò.Comincio con “Un fiume tranquillo” da “Aria” http://www.youtube.com/watch?v=4HYLbn2e4L4 che come dice il titolo, ti rilassa e porta in un atmosfera sognante quasi da favola.Salto poi su “A te che dormi” da “Come un vecchio…” http://www.youtube.com/watch?v=zFTZq7Pw8P8&  che abbino idealmente a canzoni più orecchiabili di quei tempi come “Buonanotte fiorellino” di De Gregori o “Non mi svegliate” del BMS.Ed ora passo alle due più belle, come “Serenesse” sempre da “Come un vecchio…” http://www.youtube.com/watch?v=dSCJvkHz7Kc& e qui decolliamo verso una vetta i cui ritmi e grida sembrano essere commerciali, e che forse lo sono davvero, comparendo nei jukebox, ma molto molto diversa dalle canzoni ovvie con le rime cuore-amore. Una ballata, una richiesta, un incitamento, la ricerca di una donna che è andata via, struggente e romantico.Però l’apoteosi del romanticismo, la vedo in quest’ultima canzone, il suo primo, vero, ineguagliabile successo che ci porta a camminare senza vedere, in giornate nebbiose, brancolando in cerca di qualcuna che non si capisce chi possa essere, ma si sa che c’è, nascosta da qualche parte. http://www.youtube.com/watch?v=BE3VZUNJl2c . Sto parlando di “Vorrei incontrarti” da “Aria”.E non so cos’altro dire se non invitarvi ad ascoltare queste belle opere che per fortuna continuano a permeare le mie giornate, quasi come una volta, inondandomi di nostalgia e di speranza che qualcuno possa ancora tirar fuori dal cervello una musica come quella e che “la mia stanza si riempia di silenzio per te…”