Kremuzio

Riposare con lentezza


Oggi praticamente farei festa, visto che è la giornata mondiale della lentezza. Potrei essere un ambasciatore di cotanta attività, visto che faccio della lentezza un mio stile di vita. E per questo non è che capisco poi troppo perché soffra di ipertensione. Ma questa è un’altra storia.Sono lento ad addormentarmi e lento a svegliarmi, lento quando mi faccio la doccia fredda e quando invece è caldissima. Il bagno non lo faccio che sarebbe troppo lento. Anche la lentezza ha un suo limite.Anche il mio maglione preferito ha il collo lento, e tutti gli elastici delle mutande lo sono per simpatia. Quando prendo il caffè, è un po’ allungato. Il vino lo allungo a volta con la gazzosa, e la gazzosa la allungo con l’acqua. Tra allungare ed allentare una differenza c’è, ma è il concetto che mi resta in testa anche se è festa.Non so perché, ma l’ascensore è più lento sia quando lo chiamo che quando mi trasporta. Per questo preferisco quelli antichi con lo sgabello all’interno, come quello che ha il mio commercialista. Lui sta al quarto piano e quando lo vado a trovare, per rilassarmi, entro nella cabina, mi chiudo in quel cubicolo rosso pompeiano pieno di ottoni lucidatissimi, premo il pulsante dell’ottavo piano (anche se lui stesse al primo, non cambierebbe) e mi faccio tutto il giro dei piani per qualche minuto di riposo, comodamente disteso sul sedile imbottito di velluto rosso. Anche le porte sono lente ad aprirsi, specie quando non le aiuto, non essendo automatiche, ma mi dispiace distaccarmi dall’abbraccio della comoda seduta.Il mio motorino è lento ad accendersi, ma quando parte, è sempre lento. Non va oltre i 40 chilometri orari, non perché non arriverebbe a 50-55 ma perché non giro troppo la manetta. L’accelerazione non può essere praticamente definita tale, in quanto è così lento ad aumentare la velocità che può essere studiato all’università come un esempio della fisica quantistica assurda. Forse è proprio un generatore di particelle elementari denominate “lentezza” che qualche burlone di scienziato ha inventato di nascosto per giustificare l’essersi addormentato sulla scrivania.Anche la mia automobile è lenta. Lenta in tutto. Ha anche la cinghia lenta, e in pratica non ha il pedale del gas. Le marce sono inutili, visto che per far girare il motore non impiega il solito meccanismo esplosivo tipico dei motori a scoppio. In pratica è come se qualcuno insufflasse un qualche tipo di gas nei cilindri, che girano poi solo perché si annoiano. Fortunatamente questo mi aiuta a lasciar rotolare sulle ruote tutta la carrozzeria con me dentro. Quando vado sull’autostrada, il pezzo che percorro più velocemente è quello della fila al casello, con punte durante la riscossione del prezzo pattuito. Dietro di me suonano il clacson, non so se per complimentarsi o farsi notare. Ma non mi interessa.Ora sto lavorando con lentezza, pensate che mi hanno chiamato per un intervento urgente due ore fa, e sto ancora cercando di capire il perché. Perché è indispensabile capire quel che si deve fare, e capire anche perché sia proprio indispensabile. Ma non c’è fretta. La frase non è solo una di quelle del brano “gioia e rivoluzione” degli Area, ma anche un modo di prendere la vita secondo i ritmi naturali dell’uomo. La velocità può diventare aggressività. Quasi mi fa piacere quando mi trovo di fronte ad uno sportello postale ed attendo il mio turno. Il lavoratore è lento, beato lui, ma io lo so e mi sono portato da leggere. Qualcuno sta sbuffando, alitando sulle altre persone in coda e lamentandosi a voce alta. “C’è da chiamare i carabinieri”, dice, ed accenna un numero di tre cifre sul cellulare ultimo modello. Domani lo cambierà perché diventato obsoleto. Io tengo il numeretto eliminacode in bocca e continuo a leggere, seduto ad un angolo, ed aspetto.Oggi sarò più lento del solito, dopotutto è anche la mia festa!http://www.vivereconlentezza.it/