Kremuzio

Quando parlo di coraggio non intendo mica quello dei piloti di caccia che “sparano e dimenticano” da centinaia di chilometri di distanza, o quello dei generali che se ne stanno nei loro bunker e svolgono il loro telelavoro di distruzione ben tranquilli. Mohammed Nabbous  era salito agli onori della cronaca con i suoi racconti sulle proteste avvenute in Libia, fino a qualche giorno fa. Oggi lo è in modo diverso, in quanto i suoi racconti che pubblicava tramite Facebook lo hanno portato ad essere ucciso da sicari del regime del colonnello Gheddafi con un colpo di pistola in testa mentre si trovava a Bengasi. Ora in quegli stessi spazi telematici c’è la pagina “In memory of Mohammed Nabbous”.

Quanto può essere importante un blogger per i destini della storia? Certo non una persona come ce ne sono tante, che riempiono la propria pagina di frasi uscite dal cervello occidentale ed incazzato di gente come me o altri. Ma di persone che con il loro coraggio sanno muovere l’interesse con una informazione genuina che non è frutto della pruderia nostrana o del sensazionalismo che ci piace tanto.

Ci aspettavamo questa guerra? Anch'io non ho le idee chiare. Si deve togliere di mezzo un tiranno, l’ennesimo, osannato ed oggetto di baciamani da parte dei suoi clienti, o fare in modo che non possa essere più dannoso semplicemente togliendogli il potere? Si è aspettato troppo per impedire che venissero perpetrati attacchi contro la popolazione insorta? Sembrerebbe di sì, ma ce lo aspettavamo, conoscendo la cronica incapacità della diplomazia, che si ferma a pensare troppo, valutando i pro ed i contro, se alzare la voce e subire la chiusura dei rubinetti energetici, o ragionare con un’etica che salvi più vite possibili. Emblematico è il tentennamento dei nostri ministri, che prima non ce la fanno ad alzare la voce, che si guardano intorno per vedere cosa fanno gli altri, e non appena altri si prendono la responsabilità, subito seguono servilmente l’onda, pronti a maramaldeggiare brutalmente contro il più debole nemico. Per poi averne paura. Bombardando a tappeto.

Questo attendere gli eventi mi ricorda tanto la storia passata, ed i vari tentennamenti, ed il saltare da un’alleanza all’altra, dalla “triplice” alla “santa”, alle intese, ai contratti, alle amicizie pericolose, ai “volenterosi”. Ma chi sceglie questi nomi da operetta? Già definirsi “volenterosi” mi sembra una trovata ridicola tratta dai fumetti di Tex. Poi chiamare l’operazione “odissea all’alba” non sarebbe venuto in mente neanche a John Ford. Potevano chiamarlo “tamburi lontani” o “attacco alla carovana”. Assurdo… Già il fatto di definirlo odissea non è un modo per considerarla una guerra-lampo. Ulisse impiegò parecchio tempo per tornare da Penelope, correndo il rischio di essere trasformato in maiale.

I bombardamenti al solito effettuati con dovizia di mezzi e scenografie notturne, secondo una trama già letta in passato, ora ci mette a contatto con la paura, ovviamente esorcizzata dai proclami ufficiali che ci dicono che Gheddafi non ha missili di gittata sufficiente per colpirci.

Considerando che tanti anni fa non riuscì a colpire Lampedusa per pochi chilometri, possiamo pensare abbia avuto a disposizione degli Scud-b, ovvero quelli che se paragonati ai missili in possesso dell’Iraq durante la guerra del golfo, potrebbero arrivare al massimo a 650 km di distanza. Questi possono essere lanciati da basi mobili, quindi nascoste o in continuo movimento. Non avendo bisogno di guida radar, non sono riconosciuti dai sistema anti missile terra-aria come i famosi sa-5 russi che incutono paura ai piloti, e per i quali vengono compiute missioni specializzate da caccia come i nostri tornado che hanno bombe che seguono il flusso di microonde che provengono dai radar di puntamento di queste armi. Gli scud sono stupidi, e la versione scud-c può raggiungere gli 800 chilometri con un carico bellico di 125 chili. Poco forse per un esplosivo convenzionale (le V2 naziste ne portavano una tonnellata) ma sufficiente per altri tipi di carico mortale, aldilà del frastuono propagandistico, come ci ricordiamo bene riguardo i lanci su Israele di vent’anni fa.

Ma non sappiamo che tipo di armi abbia precisamente, solo che sono in mano ai soliti pazzi malati di protagonismo, che speriamo si tolgano dai piedi nel minor tempo possibile. Purtroppo però, su alcuni siti di armi, c’è scritto che il riccioluto aveva a disposizione molti scud-c, caricati a gas-mustard, ovvero una miscela di gas tossici. Nel 2004 venne costretto a distruggerne parecchio, ma gliene rimasero circa 8 tonnellate. Questi scud devono partire da basi fisse, e presumo che questi siti siano stati fatto segno di bombardamenti nelle prime ore di guerra. O almeno spero. 800 chilometri di gittata sono tanti, e da Tripoli includono un bel pezzo del sud-Italia. E non ci sono missili difensivi patriots che tengano quando uno scud sta cadendo.

Spero di sbagliarmi.