Pazzo è Puro

Settefebbraio


Ripercorrendo storie di stoffe d’argento e rasi d’IndiaDita sul corpo che si muovono leggereCondizione di forza dei sensiRipercorro viaggi di storie lontane, Scivolo negli anfratti più nascosti dei miei segretiQuelli che non ti ho mai raccontato, Per vergogna o per pudore,Aspetto qualcosa che non arriverà mai più, Mentre subisco la forza del movimentoChe mi sta cambiando, mordendo carne e veneAspettando qualcosa che sembra non arrivare più,Mi intossico nel fumo del mio universo plasticoIl mio universo plastico fatto di pioggeColorate come temporali, per il semplice piacereDi immaginare un mondo di fiabe e magieDa poter raccontare, plasticoMentre accarezzo capelli, pelle e cosce....Morbide umide roventi ardentiCentro delle mie passioniAspettando che qualcosa di vero mi soffochiRimango circondato da televisioni giapponesiDraghi cinesi, puttane canadesiL’oceano di pensieri si infrange sulla mia testaMentre la Luna scende pienaPrima dell’alba di un 7 febbraio rabbioso, Graffiante, urlante, straziante, bruciante, Sulla follia che insidia i miei pensieriGonfio le vene, muscoli fibre e carne, Infilo la maschera più splendida e splendentePer nascondere l’esplosione di odio che è in me,E rituffarmi nel mio universo plasticoNon più mio, tra cavalieri sieropositivi Principesse occasionali in sub-affitto,Abitudini, intuizioni, strategie di sopravvivenzaSperimento la fertilità, la assertività, la futilitàInteriorizzo l’effetto che mi dà...Il mio viso si colora di nuovi segni, Cicatrici di maschere plastiche, Disegno di vita, romanzo d’essai che raccontaCiò che ero, ciò che sono, ciò che non sarò maiCiò che sarei voluto essere....Universo plastico di chiamate, telefoni che squillanoChe non squillano, mi siedo, urlo, cerco qualcuno,Cazzo! Qualcuno davanti al quale non nascondoLa mia fottutissima fragilità, (sai, l’ho scoperta da poco...)“Sto nel casino, ti chiamo appena finisco”Son le 2 e ancora nulla, non aspetto, non è quello che volevoNon è quello che deve essere, squilla,Pronto, cazzo, cazzo cazzo, sei tu, Non me lo aspettavo, non aspettavo te,Son 2 anni che aspettavo la Tua, di chiamata, cara,Ora ne aspetto un’altra, cazzo cazzo cazzo,E’ troppo tardi, è troppo tardi, sei sul mio viso,Non lo vedi? Sei la piccola ruga ai bordi dell’occhio,Mi fa sembrare più allegro, e forse è veramente così....Chiudo e intanto cerco un nuovo spazioUn nuovo spazio, sto al centro, e cominciaUn processo diabolico circolare rotatorioPer capire, all’interno di una telaDove cazzo son finiti i colori della mia anima...E intanto luci si infrangono sul mio corpoAnzi, no, rimbalzano solamente, rimbalzano solamente...E vorrei cucire la mia bocca, sta diventandoTroppo scomoda: intonazione depressiva...Potrei fermare questi corpi, questi maledetti pensieriChe risorgono dalla cenere originataDalla tensione erosiva che sta mangiandoUna parte di me visceralmente nascosta.... 07/02/08