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Cattolicesimo ed unità d'Italia: togliamo la scomunica alla carboneria?


Oggi il Papa scrive:"Per ragioni storiche, culturali e politiche complesse il Risorgimento è passato come un moto contrario alla Chiesa, al cattolicesimo, talora anche alla religione in generale. Senza negare il ruolo di tradizioni di pensiero diverse, alcune marcate da venature giurisdizionaliste o laiciste, non si può sottacere l'apporto di pensiero - e talora di azione - dei cattolici alla formazione dello stato unitario". E ancora: "La costruzione politico-istituzionale dello Stato unitario coinvolse diverse personalità del mondo politico, diplomatico e militare, tra cui anche esponenti del mondo cattolico".Giusto e allora se il Cattolicesimo è "solida base dell'unità d'Italia! non sarebbe il caso di cancellare la scomunica con cui Pio VII bollò i carbonari nel 1821, definendoli così:A questo punto occorre ricordare una società nata di recente e diffusa in lungo e in largo per l'Italia e in altre regioni: per quanto sia divisa in numerose sette e per quanto assuma talvolta denominazioni diverse e distinte tra loro, in ragione della loro varietà, tuttavia essa è una sola di fatto nella comunanza delle dottrine e dei delitti e nel patto che fu stabilito; essa viene chiamata solitamente dei Carbonari. Costoro simulano un singolare rispetto e un certo straordinario zelo verso la Religione Cattolica e verso la persona e l'insegnamento di Gesù Cristo Nostro Salvatore, che talvolta osano sacrilegamente chiamare Rettore e grande Maestro della loro società. Ma questi discorsi, che sembrano ammorbiditi con l'olio, non sono altro che dardi scoccati con più sicurezza da uomini astuti, per ferire i meno cauti; quegli uomini si presentano in vesti di agnello ma nell'intimo sono lupi rapaci.