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Vigilia agitata per il secondo turno delle presidenziali ad Haiti


Domani si vota ad Haiti per il secondo turno. Dopo l'esclusione a seguito del riconteggio dei voti fatto dall'Organizzazione degli Stati Americani del candidato legato al presidente uscente Preval, Celestin, rimangono in corsa Mirlande Manigat, ben vista dall'elite intellettuale e forte del 30 % e rotti dei voti ricevuti al primo turno, e Michel Martelly, candidato ripescato per una manciata di voti e con molte simpatie tra il popolo.Il voto di domani, però, potrebbe portare a poche differenze se Haiti non sarà in grado di prendere in mano il proprio destino e riuscire ad assumere il controllo della propria ricostruzione.Martelly ha chiuso la sua campagna con un concerto, e ripetendo le parole chiave del suo programma: "scuole, sanità, lavoro e giustizia", in realtà tutto il suo programma, visto che nel suo sito è espresso in ben 7 righe. Un po' meno gioiosa è stata l'atmosfera degli ultimi comizi di Mirlande Manigat; a Liancourt, nel dipartimento centrale dell'Artibonite, la candidata presidenziale è stata lievemente ferita nel crollo del suo stand, dovuto, pare, al peso degli spettatori che si erano appoggiati al palcoscenico. Nei giorni scorsi, alcuni simpatizzanti di Martelly avevano turbato alcuni suoi meeting in altre località.Ma la vera notizia è che ieri, dopo il rientro dell'ex dittatore Duvalier, Haiti ha conosciuto il rientro, dopo 7 anni d'esilio, dell'ex-presidente Aristide. Dopo anni di vita in Sud Africa Aristide è tornato ad Haiti dopo aver ottenuto un passaporto diplomatico. Diverse migliaia di persone sono andate ad accoglierlo all'areoporto e l'hanno accompagnato fino a casa. Il partito di Aristide non è stato ammesso alle ultime due tornate elettorali. Secondo i candidati il suo rientro non influenzerà l'esito de voto, e probabilmente sarà così, ma possiamo scommettere che vedremo presto Aristide al centro della politica haitiana.