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candele, acqua e in piedi


la messa pasquale inizia alle dieci di sera ma siamo davanti alla piccolo chiesetta giá alle nove, c'é un sacco di gente, forse un cinquecento. le porte sono chiuse.fa caldo. la gente, soprattutto donne e bambini, molte ragazze pochi giovani, ha tre le mani una candela e una bottiglia d'acqua. a dir la veritá si vedono borracce, galloni e recipienti di ogni tipo.all'inizio penso che siano attrezzati per resistere al caldo umido della serata, ma presto scopro che l'acqua sará benedetta durante la celebrazione.man mano che passa il tempo la gente aumenta. il prete deve spostare il bracere per il rito della luce dal portone della chiesa a una montagnetta di terra lí vicino. c'é troppa gente!dopo la benedizione del cero pasquale si aprono le porte della chiesa e l'immagine é terribile: spintoni, urla, grida, tutti vogliono entrare, tutti vogliono essere presenti alla celebrazione. ma non c'é posto per tutti. la nuova chiesa non é ancora pronta e bisogna accontentarsi di questa, per il momento.dentro le candele sono accese, ognuno con la propria in mano.la confusione é tanta che non si riesce a capire molto durante le prime due letture. poi ognuno trova il suo posto, chi dentro al caldo (non c'é corrente, cosí i ventilatori vanno ad intermittenza, prima uno poi l'altro) chi fuori dove é stato montato un improvvisato megafono. piano piano subentra un po' di stanchezza e la gente, la maggior parte in piedi (come me), ascolta con un sospettoso silenzio.poi arriva la predica. molto animata, intervallata da canti incitati dal prete, con cori della gente che completa i pezzi del sermone e con qualche accenno molto pratico come l'importanza di non sporcare le acque dei fiumi che scorrono per la comunitá, perché l'acqua é vita.e per finire il suono delle campane, la celebrazione della resurrezione. dietro l'altare si srotola una tela con gessú risorto ed é festa, applausi, canti, urla. si passa alla benidizione della fonte battesimale. e tutti alzano le proprie bottiglie, rigorosamente stappate, per portarsi a casa un po' di acqua benedetta (qualche bottiglia reca i segni del caldo che c'é in chiesa e non é piú pienissima). il prete gira per tutta la chiesa con un ramo di fiori che intinge nell'acqua benedetta e spruzza sui fedeli, dando anche un po' di refrigerio. e poi veloci verso lo scambio degli abbracci di pace, la celebrazione del padre nostro (todo poderoso) e dell'eucarestia.e poi il canto finale la madrugada del domingo. ed é festa!sono le dodici e mezza, siamo in piedi da piú di tre ore. la fatica si fa sentire, ma la gente esce dalla chiesa ed ha ancora lo forza di cantare ed abbracciarsi per gli auguri...