Ad agosto il Ministero del Lavoro ha pubblicato un bando per favorire l'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne dal titolo: "Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete".Un bando molto esigente per chi intende partecipare, infatti, per esempio, si chiede che ben il 50% delle donne che parteciperanno ad eventuali stage siano assunte (la media nazionale delle assunzioni post stage è sotto il 12%). Si chiedono addirittura delle lettere di intenti da parte di aziende, patti con il sindacato, approvazione (per gli enti pubblici) del piano triennale per le pari opportunità.La scadenza è perentoria, entro il 30 novembre.C'è un primo punto che però lascia perplessi: non c'è scritto quanti soldi vengono stanziati sul bando. Normalmente quando si propone una gare bisogna dire quanto si spenderà perchè non è la stessa cosa concorrere per 100.000 euro totali o per 10.000.000. Come mai non c'è?Un altro dato che manca è il tempo entro cui si riceverà risposta. Se un'impresa si impegna a mettere a disposizione una possibile assunzione o se si sigla un accordo sindacale bisogna sapere entro quanto l'eventuale azione verrà realizzata. Niente, sul bando non appare nulla.C'è però un modo per scoprire quando il Ministero del Lavoro risponderà, andare a veder cosa ha fatto negli anni passati. Ed ecco cosa si scopre:
Le pari oppurtunità al lavoro possono aspettare almeno due anni
Ad agosto il Ministero del Lavoro ha pubblicato un bando per favorire l'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne dal titolo: "Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete".Un bando molto esigente per chi intende partecipare, infatti, per esempio, si chiede che ben il 50% delle donne che parteciperanno ad eventuali stage siano assunte (la media nazionale delle assunzioni post stage è sotto il 12%). Si chiedono addirittura delle lettere di intenti da parte di aziende, patti con il sindacato, approvazione (per gli enti pubblici) del piano triennale per le pari opportunità.La scadenza è perentoria, entro il 30 novembre.C'è un primo punto che però lascia perplessi: non c'è scritto quanti soldi vengono stanziati sul bando. Normalmente quando si propone una gare bisogna dire quanto si spenderà perchè non è la stessa cosa concorrere per 100.000 euro totali o per 10.000.000. Come mai non c'è?Un altro dato che manca è il tempo entro cui si riceverà risposta. Se un'impresa si impegna a mettere a disposizione una possibile assunzione o se si sigla un accordo sindacale bisogna sapere entro quanto l'eventuale azione verrà realizzata. Niente, sul bando non appare nulla.C'è però un modo per scoprire quando il Ministero del Lavoro risponderà, andare a veder cosa ha fatto negli anni passati. Ed ecco cosa si scopre: