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libri che segnano


ieri ero sull'autobus che mi riportava a Santiago dopo tre giorni di campo con i bambini di Haina. avevo appena finito di leggere un po' di pagine di un libro che mi sta segnado molto (e di cui ho già parlato - vedi qui e qui): confessioni di un sicario dell'economia di John Perkins. mi sono messo a pensare a come alcuni libri, letti in certi momenti possano portare dei cambiamenti nel modo di vedere il mondo e leggere gli eventi. un elenco provvisorio dei libri che sono stati per me significativi potrebbe essere:
a 14 anni, Jack Frusciante è uscito dal gruppo di enrico brizzia 18 anni, Uto di andrea de carloa 20 anni, il mondo alla mc donald's di george ritzera 21 anni, ti amo ma il tuo braccio destro mi fa schifo, tagliatelo! di jacopo foa 24 anni, leggere l'impero di alex zanotellie adesso confessioni di un sicario dell'economia di john perkinsriporto un passaggio che ieri mi ha colpito particolarmente forse perchè lo vivo molto da vicino nella vita di tutte le persone che incontro ogni giorno nelle baraccopoli di santiago ed haina."oggi, ci sono uomini che si recano in Thailandia, nelle Filippine, in Botswana, in Bolivia e in ogni altro paese dove sperano di trovare paersone che cerchino diperatamente lavoro. Vanno in questi posti con il chiaro proposito di sfruttare dei derelitti: persone i cui figli sono gravemente malnutriti o muoino letteralemtne di fame, persone che vivono nelle baraccopoli e hanno perso ogni speranza in una vita migliore, persone che hanno addirittura smesso di sognare in un altro giorno di vita. Questi uomini e queste donne lasciano i loro uffici sfarzosi a Manhattan o San Francisco o Chicago, sfrecciano attraverso oceani e continenti co jet di lusso, scendono in hotel cinque stelle e cenano nei ristoranti migliori che il paese ha da offrire. Poi vanno in cerca dei disperati.Oggi i mercanti di schiavi esistono ancora.(...) Il moderno mercante di schiavi si tranquillizza dicendosi che quei disperati stanno meglio se guadagnano un dollaro al giorno piuttosto che niente, e che ricevono comunque l'opportunità di integrarsi nella più vaasta comunità mondiale. Anche lui capisce che questi disperati sono fondamentali per la sopravvivenza della sociaetà in cui lavora, che sono il fondamento del suo stesso stile di vita." pag. 250-1questo post è stato ripreso da LiberoBlog