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estate da volontario


nel sito di Repubblica di oggi si legge che questa sarebbe l'estate delle vacanze diverse con quasi di tre milioni di giovani che hanno scento di dedicare del tempo al volontariato.bene, sono contento.mi chiedo quanto siano diverse, perchè, in fondo io da quando sono in prima liceo dedico almeno un mese delle mie vacanze ad azioni di volontariato, prima come animatore in oratorio, poi in repubblica dominicana.mi chiedo se in questi tre milioni ci sono anche i ragazzi che si sono assunti i costi del viaggio per venire in questa terra a far divertire un po' di bambini delle baraccopoli e come avranno fatto gli studiosi di statistica a distingueli da quanti a Santo Domingo vengono per le spiagge e poco più.mi chiedo se difinire come diverse le esperienze di volontariato non sia un modo per lasciarle sempre a qualcunaltro, a qualcuno che avrà il coraggio di uscire dal coro e se non è meglio chiamarle vacanze per gli altri, vacanze con senso, vacanze contro l'egoismo...mi chiedo perchè tanta gente è disposta a destinare del tempo (che in fin dei conti è l'unica cosa che abbiamo davvero) agli altri. Gratificazione personale? Sentirsi utili? Sensi di colpa? Umanitarismo? Solidarietà? Compassione?mi chiedo se chi ha speso una vacanza per aiutare il prossimo è anche disposto a cambiare il proprio stile di vita per cambiare il mondo ogni volta che fa la spesa scegliendo prodotti che non sfruttino i lavoratori e non distruggano l'ambiente, magari rinunciando a coca cola, nike e nestlè.mi chiedo se, leggendo nello stesso giornale che per i giovani un’offerta di lavoro su quattro è un tirocinio allora i giovani pensano che gratis per gratis tantovale scegliere di lavorare dove si aiuta qualcuno...