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risposta su Beslan


qualche giorno fa, prima di partire dalla Repubblica Dominicana alla volta dell'Italia, avevo scritto questo articolo sulla strage di Beslan e le responsabilità russe durante la stessa. La mia lettera è stata pubblicata anche da www.cernuscoinsieme.it e lì Stafano Comi mi ha risposto, riporto qui la sua lettera.
Beslan, due anni dopoCaro Roberto Codazzi (e tutti gli interessati), nel settembre 2002 é stato pubblicato un libro di Lutz Kleveman, giornalista indipendente di fama mondiale, dal titolo (originale): "Der Kampf um das heilige Feuer, Wettlauf der Weltmächte am Kaspische Meer" ( La lotta per il fuoco sacro, la corsa delle potenze mondiali attorno al mar Caspio). É stata pubblicata anche una traduzione in inglese (Lutz Kleveman: The New Great Game. Blood and Oil in Central Asia), ma non mi é nota una traduzione italiana. Il sunto é questo: sotto il mar Caspio si trovano riserve di petrolio sufficienti al fabbisogno mondiale dei prossimi cinquant'anni e tutti gli episodi di terrorismo, guerra, colpi di stato e rivoluzioni della regione, sono riconducibili alle azione dei servizi segreti e/o speciali delle potenze coinvolte in un nuovo "Gran Gioco" atto a costruire una nuova mappa geografica e politica della regione in modo da favorire di volta in volta questo o quel "giocatore".Ora, se l' indipendentista, il rivoluzionario, il patriota o il guerrigliero di Allah sono convinti di combattere per la "giusta causa", chi tira le fila dietro le quinte é un dipendente statale di questo o quel paese (vi ricordate Lawrence d' Arabia?).Coinvolte, scrive Kleveman, sono praticamente tutte le piú grosse compagnie petrolifere, compresa l' Agip che guida le trivellazioni di ricerca per conto delle stesse. Il libro é composto da una serie di interviste a ministri, manager, direttori, amministratori, governatori e quant' altro di prominente nella zona ed é impossibile rendere qui la portata delle dichiarazioni e delle numerose notizie storiche contenute.Se mi ricordo bene, era la Russia (Lukoil) a volere in ogni modo impedire la costruzione della pipeline europea Baku/Ceylan inaugurata poche settimane fa perché questa toglierebbe alle giá esistenti pipeline russe che salgono al nord un grande volume di greggio trasportato. Quindi, se tanto mi da tanto, non é impossibile l' idea che l' ordine della strage a Beslan sia venuta da lí, con lo scopo di minaccia o ricatto nei confronti degli europei (che furono prontissimi a condannare l'azione delle unitá speciali sovietiche). Il fatto che i terroristi siano venuti dalla Cecenia, non significa necessariamente che fossero indipendentisti islamici. La cronaca di allora raccontava di disaccordi all' interno del commando, sfociati anche in conflitto armato. La nostra esperienza degli ultimi quarant' anni ci insegna che in presenza di stragi e di attentati di questa portata, dovremmo stare attenti a non confondere le apparenza con la realtá (piazza Fontana dovrebbe insegnarci).La storia di un multimilionario pazzo che ha costruito una rete mondiale terroristica per distruggere la societá occidentale é senz'altro una trama buona per un film di James Bond, la storia ci insegna che l' aviditá é la radice delle guerre e dei conflitti che hanno insanguinato la storia dell' uomo.Il terrorismo e la guerra colpiscono sempre gli innocenti, a Beslan e a Bagdad, a Kabul e Beirut, a Belfast e Bombay.Ho acceso idealmente la mia candela per i bambini di Baslan, ma non riesco a liberarmi dall' idea che la loro morte sia avvenuta perché io possa anche nei prossimi anni fare il pieno di benzina per andare al mare.L' amministrazione comunale (e tutti gli interessati), se lo vogliono, ci riflettano.Cordiali salutiStefano Comi