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Monsignor Tommasi: basta bombe a grappolo!


Negli ultimi giorni della guerra sono state sganciate sopra il sud del Libano decine di migliaia di queste bombe a frammentazione. Adesso nel tentativo di ritornare ai loro villaggi, le persone che erano scappate via non possono utilizzare le loro case e i loro campi perché ci sono queste piccole bombe che sono inesplose e rimangono sul terreno anche per vari anni. Quindi il rischio, il pericolo rimane sempre presente soprattutto per i bambini che le vedono come una specie di giocattolo; di fatti quasi un 70% delle vittime di queste bombe sono dei bambini. Avevo già visto in Africa durante la guerra tra Etiopia ed Eritrea, quando andavo nelle zone di guerra, queste piccole bombe per terra, inesplose, che creano, non solo danno agli animali che ci camminano sopra, ma ai bambini che vanno a giocare o alla gente che deve attraversare quelle aree.
Parliamo veramente di conseguenze tragiche, per cui davanti a questa realtà ci si pone la domanda come mai la Comunità internazionale può accettare quest’arma militare, sapendo che gli obiettivi militari che dovrebbero essere colpiti sono veramente limitati, mentre le conseguenze negative sono soprattutto per la popolazione civile e per i bambini. Certo ci sono alcuni grandi Stati che ancora considerano molto legittimo l’uso di questo tipo di bombe.