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discorso del papa: una risposta completa!


una persona molto informata dei fatti,e che vive in germania, mi ha così risposta alla mia domanda su cosa abbia fatto arrabbiare tanto i mussulmani della lezione del papa in germania.Caro Roberto,
Nel suo discorso all’Università di Regensburg Martedì, 12 settembre 2006,il Papa ha detto: "Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa" (tutto il discorso su www.vatican.va )La traduzione di "Jihad" non è guerra santa, concetto estraneo al Corano, bensí "Sforzo". La "jiahd-fi-sabili-llah" é lo sforzo sulla via di Allah. Il Profeta Mohammed distinse la grande jiahd, lo sforzo del credente che cerca di superare e vincere la propria natura inferiore (nel cattolicesimo: il peccato) e la piccola jiahd, lo sforzo dei credenti quando la comunitá dei mussulmani é aggredita. In questo secondo caso, il Corano recita: "Combattete per la causa di Allah coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono" (Cor. II,190).Il Profeta vietó ai mussulmani di uccidere i vecchi, i bambini, le donne e i neonati. Vietó di utilizzare il fuoco come arma contro le genti, vietó il taglio degli alberi e l'inquinamento delle acque.Il Papa continua: "Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa."La citazione corretta é: "Nessuna costrizione nella religione" (cfr. www.sufi.it ). L'insinuazione fatta, cioé che la sura sia stata opportunisticamente scritta in un momento sfavorevole al Profeta e poi corretta successivamente é errata. Anche se nel Corano esistono sure "abrogate" e sure "abroganti", non é qui il caso. “Nessuna costrizione nella religione” vale sempre. La citazione continua: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". Affermazione assolutamente falsa! Il Profeta, perseguitato alla Mecca dai membri della sua stessa tribú, i Curaisci, si ritiró in esilio nell'oasi di Yatri, oggi Medina, circa trecento km a nord. I Curaisci organizzarono piú spedizioni con l'intento di ucciderlo senza riuscire nel loro intento. Continua il testo: "L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio."E CHI HA MAI AFFERMATO IL CONTRARIO?
Ora tutta l'argomentazione continua COME SE il Corano o l'Islam avessero fatto le affermazioni che l'imperatore imputa loro SENZA CHE VI SIA PER QUESTO IL MINIMO FONDAMENTO, anzi... Oltre a ció, nella citazione non vi è per la parte islamica possibilitá di replica, quindi l’unica affermazione che rimane nell’aria è : l’Islam è violento!Dulcis in fundo, la perla di tutto il teorema: "L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L'editore, Theodore Khoury, commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza."Che il non agire secondo la ragione sia contrario alla natura di Dio non fa una grinza nemmeno nella teologia islamica, e l'affermazione che Dio é assolutamente trascendente non é in contraddizione con quanto sopra poiché stiamo parlando di due categorie diverse: 1 l'agire secondo ragione; 2 la trascendenza di Dio.Il sunto é dunque questo: partiti da citazioni sbagliate e male interpretate si vuole addebitare all'islam una colpa che non ha commesso, e poiché reo di questa colpa non commessa e senza possibilitá di replica, anche l'affermazione di assoluta trascendenza di Dio é sbagliata.Il Papa si dilunga poi sulla relazione tra pensiero cattolico e pensiero greco, tema caro anche a san Paolo, e come san Paolo dichiara una continuitá o un "avvicinamento tra la fede biblica e l'interrogarsi greco".Liberissimo di farlo. L'Islam dichiara invece l'unicitá del comando divino attraverso i Profeti (Mosé, Noé, Abramo, Gesú, Mohammed...) e la rivelazione attraverso i Libri Sacri (Antico e Nuovo Testamento, Corano).Il teorema che quindi nemmeno a me è piaciuto si riassume cosí:1; "Corano e Profeta inneggiano alla violenza in nome della fede" (falso!)2; "La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima". Se chiudiamo gli occhi di fronte al Vecchio Testamento-Numeri, Deuteremonio, Giosué, Giudici, Samuele, I re, Cronache,….. allora è vero. Ma la veritá storica della rivelazione è un’altra. Ora, OGGI, è nostro dovere schierarci dalla parte del dialogo e della pace e per fare questo dobbiamo partire da presupposti onesti. Voler vedere il male da una sola parte non aiuta nessuno, tantopiú se le accuse rivendicate sono fondate su notizie approssimative o false.3; Nella civiltá greco-cristiana l’affermazione: "non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio" è evidente (???)  Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente ( COSA C’ENTRA?????)Ripeto. Possiamo volentieri confrontarci su tutto: la storia, la teologia, la semantica,… ma tutto deve partire da presupposti VERI e da conoscenza della materia. Per un raffinato studioso quale è Benedetto XVI, grossolanitá del genere non sono giustificabili.Benvengano quindi le scuse e le corretture.Speriamo servano a tornare all’ordine del giorno.Shalom, Pax Vobiscum, AssalamaleikumStefano