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fotoracconto del mio primo matrimonio


sabato io e gladis abbiamo firmato la nostra unione, come sapete diamo molta pių importanza ai sentimenti che ai documenti. Questo č il racconto del nostro primo matrimonio.
la mattina gladis la passa lavorando con un'incaricata di amministrazione di Onč Respe per portare avanti un po' il lavoro di rendicontazione di alcuni progetti, io leggo un po' e poi vado a comprare della legna per fare delle panchine nel nostro piccolo giardino. A mezzogiorno gladis va a lavarsi i capelli e io mi doccio. Alle tre finiamo di mangiare, gladis si prepare mantre io lavo tutto per non lasciare piatti sporchi in giro. Alle quattro meno un quarto passa Chabela a prenderci per andare in municipio. Mentre Chabela va a prendere Rafael che arriva da Santo Domingo io e gladis sbrighiamo le formalitā appena prima che si formi una coda di spose in attesa. 
Con solo mezz'ora di ritardo entriamo nel piccolo ufficio della giudice, la quale appare molto simpatica, e credo sollevata di vedere una coppia che vive con semplicitā questo momento, tra una battuta e l'altra ci chiede se abbiamo degli anelli da scambiarci, naturamente no, allora (Dio provvede) i nostri testimoni ci prestano i loro anelli che per casualitā risultano identici, cosė possiamo mandare agli annali anche la foto dello scambio.
arriaviamo in pochi minuti alla fine della cerimonia con i complimenti della giudice per la nostra simpatia e con i suoi migliori auguri, Rafael si avvicina per dirle che adesso si ricorda di un motivo per cui non possiamo sposarci, ma č ormai troppo tardi. Facciamo la richiesta dei documenti necessari per il consolato e la foto con tutti i presenti: noi e i testimoni. Tutti in abito di gran galā.
i nostri piani erano di andare direttamente a Salcedo per poter lavorare un po' con i ragazzi all'opera teatrale, Chabela e Rafael si offrono di accompagnarci per offrirci lungo la strada una bottiglia di vino. Dopo aver chiamato il nonno (forse l'ho svegliato) me mettiamo in strado verso un bar che nessuno di noi conosce, ma di cui abbiam sentito parlare bene. Il posto si rivela essere un baretto-ristorante (tre piatti nel menų) molto familiare e pieno di strumenti dei campi dominicani. Dopo un vino cileno decidiamo dedicarci alla cena nuziale a base di mofongo e carne salata.
sul tavolo vicino al nostro viene posta una torta per festeggiare il compleanno della barista, visto che dobbiamo completare il nostro albun di nozze io e gladis ci fondiamo a scattare la foto con la torta di rito
da non so dove appare un vecchietto con una chitarra e improvvisa un concerto per la festeggiata e (non so con che ispirazione) per noi. Dio provvede, abbiamo anche la musica dal vivo
balliamo e ci divertiamo, ma dobbiamo conquistarci la torta per cui mi tocca prendere in mano la chitarra e improvvisare un'Alba Chiara. Metto il video, ma solo pochi secondi, per non disturbarvi molto... basta dire che sono anche riuscito a dimenticarmi le parole...soddisfatti e sazi ci avviamo verso Salcedo dove io inizio a lavorare con i ragazzi e le ragazze al testo dello spettacolo di 16 dicembre. Poi, alle 1o e mezza tutti a letto, io con i 7 ragazzi e gladis in stanza delle 7 ragazze!