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povertà che cresce e povertà che cala


Sono 205 milioni i poveri in America Latina e nei Caraibi, pari al 38,5% della popolazione totale, dei quali il 14,7% (79 milioni) vive in condizioni di miseria estrema o indigenza: lo riferisce l’ultimo rapporto della ‘Comisión economica para América Latina y el Caribe’ (Cepal) delle Nazioni Unite sottolineando che l’indice ha registrato comunque un calo del 4% negli ultimi quattro anni.Migliorano i paesi amministrati dalle sinistre: comparati al periodo 2000-2002, i dati rivelano che i miglioramenti più significativi sono stati registrati in Argentina dove la povertà è calata dal 48,6% all’attuale 26%; in Venezuela è passata dal 48,6% al 37,1%. Sullo stesso fronte anche in Colombia, Ecuador, Messico e Perù il fenomeno è sceso in media di 4 punti percentuali;
Mentre in maniera sorprendente solo Repubblica Dominicana e Uruguay, secondo la Cepal, hanno subito un aumento della popolazione povera, nel primo caso dal 44,9 al 47,5%, nel secondo dal 15,4 al 18,8%. In Repubblica Dominicana si è vissuta una forte crisi economica con il fallimento di tre banche nel 2002, e l'attuale governo sta seguendo alla lettera i consigli del Fondo Mondiale Internazionale. Risultato? Aumento della povertà.I paesi dell'America Latina hanno capito che non è liberalizzando che si produce e distribuisce ricchezze, ma riappropriandosi delle proprie risorse e amministrandole in modo che i benefeci ricado a pioggia.