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come presentare il natale?


ieri mi hanno chiesto di gestire un momento di riflessione sul natale all'interno dell'incontro di fine anno di tutte le promotrici di salute che collaborano con Onè Respe, circa 90 donne, dai 15 ai 70 anni. Sono donne delle comunità povere di Gurabo, de Los Platanitos, de Los Perez e di altre zone. COme presentar loro il natale?ho scelto di ispirarmi a 4 brani della Bibbia. Ecco alcuni appunti di quello che ho detto.
Il primo brano è tratto dal vangelo di matteo (1, 18-20) dove si legge dei propositi di divorzio di giuseppe quando si accorge che maria è incinta. ne ho apporfittato per far risaltare come i genitori di gesù, così come tutte le persone che si incontrano nei vangeli, sono persone normali che hanno i loro dubbi e le loro preoccupazioni, i propri ripensamenti. maria era ai margini della società, ragazza madre, respinta, accusata da tutti, eppure è da lei che nasce gesù. più tardi dovrà affrontare il fatto d'avere un figlio che predica una religione diversa da quella ufficiale, che è ricercato e muore in croce. E’ importante che Maria venga liberata, conosciuta per quello che è stata, restituita a se stessa e all’umanità in cerca di giustizia perché possa incoraggiare la costruzione di un mondo in cui c’è un posto per tutti e ciascuno viene chiamato per nome. Una madre amica e sorella di tutti, una donna tra le donne, un essere umano che, tra gli altri esseri umani, ha affrontato le gioie e le difficoltà della vita quotidiana; una madre per Gesù che è stata così significativa da aiutarlo a trovare la sua strada ed a percorrerla con coraggio ed umanità. quante di quelle donne che mi stavano ascoltando possono ritrovarsi nella maria dei dipinti delle chiese e quante in quella ragazza madre rifiutata ed esclusa?
Il secondo brano è il racconto di luca (2, 1-11). nella versione italiana si dice che non c'era posto per maria e giuseppe nell'albergo, in quella latinoamericana si traduce come sala comune, lasciando capire che nei locali dei servi o degli animali c'era posto. ho animato la riflessione pensando alle persone della loma delle campagne, da cui molte donne provengono, che vivono tuttora senza acqua corrente e senza luce. pensiamo a cosa è per noi la sala comune: pitturare la casa (una tradizione che qui è di dicembre), comprare la cena di natale (fate le dovute proporzioni), truccarsi e farsi vedere belle. e cos'è lo spazio dei servi? gli egoismi, le bugie, le violenze. Se scopriamo le nostre debolezze scopriamo anche dove gesù nasce, e poi quello spazio si trasforma, perchè lo spazio meno importante della casa diventa il luogo in cui i pastori accorrono, ignorando la sala comune.Il terzo brano sono le nozze di Cana (2, 1.5). visto che giovanni è tutto particolare non racconta della nascita di gesù, ma di questo miracolo, questo vuol dire che è il brano di natale per lui.
Perchè l'ho scelto? primo perchè si mostra la religione come una festa, e da queste parti è una novità. secondo perchè maria, una donna, educa il figlio. terzo perchè mi piace spiegare così questo miracolo: gli sposi donano quello che hanno a chi vuole festeggiare con loro, il vino finisce, vuol dire che hanno dato tanto e che tanti ne hanno beneficiato, e allora non bisogna aver paura perchè c'è gesù pronto a rienpire le bottiglie perchè loro possano continuare a dare.L'ultimo brano è della lettera ai galati di san paolo (3, 26-29) dove dice che non cìè più schiavo nè padrone, dove si legge che uomo e donna sono uguali. in una società come quella da cui vengono le donne a cui parlavo questo messaggio non è ancora arrivato e allora ho fatto risaltare come in tutto il vangelo sono le donne che fanno, mentre gli uomini parlano e tradiscono. mettendo in evidenza come sono loro quelle che recepiscono meglio, e a volta anticipano (es. lavanda dei piedi) i gesti di gesù. spero che questo le dia un po' di speranza.mi han detto che è piaciuta, speriamo di non aver creato troppa confusione