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tagliare la canna da zucchero


durante il nostro viaggio nel sud della Repubblica Dominicana siamo passati lungo una strada impressionante: coltivazioni di canna da zucchero a destra e sinistra, ogni tanto un batey di non più di 50 case e un binario lungo il quale correvano i vagoni riempiti dalle canne tagliate in quel giorno (il primo di gennaio, ma non esistono ferie o giorni di riposo). Vi assicuro che lo spettacolo è incredibile, asfisiante per la mole di violenza che esprime.
I braceros sono gli immigrati haitiani irregolari che provengono dal nord-est di Haiti, la zona più povera del paese, completamente priva di infrastrutture, servizi di base e risorse, in cui il 94 per cento della popolazione vive in povertà e l’84 per cento in povertà estrema. Non hanno nulla, passano la frontiera in cerca di una speranza di vita e vanno a finire nelle mani di sfruttatori che li tengono a lavorare nei campi in condizione di semi-schiavitù, con la complicità di militari e polizia di confine, che dalla tratta di esseri umani traggono i loro vantaggi. Assunti per tagliare la canna da zucchero, percepiscono un salario miserrimo (tre dollari per ogni tonnellata), neanche sufficiente a garantire il livello minimo di sussistenza, sono costantemente vittime di inganni e frodi e vivono in aree recintate e controllate dalla polizia, la cui vicinanza è inevitabilmente fonte di scontri, violenze fisiche e sessuali. Molti di loro non sopravvivono, centinaia sono i bambini abbandonati e orfani in queste zone di confine tra i due paesi.Cosa pensiamo quando mettiamo lo zucchero nel caffè?vedi anche: che cosa è un batey?