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oggi si decide il futuro di haiti, all'ONU


Oggi il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deciderà se e come prolungare la missione di pace dei caschi blu della Minustah ad Haiti. Parte della popolazione ha manifestato nei giorni scorsi per chiedere il ritiro immediato dei soldati Onu. Ma la Minustah deve restare a Haiti: sono ancora troppi i problemi da risolvere. Nel frattempo dall’isola arrivano notizie contrastanti sui dati degli incidenti delle ultime settimane.
Stando alle notizie ufficiali fornite alle agenzie, ogni qual volta la Minustah entra nelle favelas ci sarebbero solo pochi morti e pochissimi feriti e comunque tutti fra i ribelli. Sembra, però, che la realtà sia tutt’altra. “Ci sono molti morti e feriti, tutti i giorni”, dichiara il giornalista Francesco Fantoli. "I numeri forniti dalla Minustah secondo me rispecchiano solo il 10 % della realtà. C’è da capirli con la votazione incombente del palazzo di vetro…”.A fare le spese delle violentissime sparatorie, in molti casi, la popolazione civile. “Ho visto il corpo di una donna incinta che certamente non faceva parte di nessuna gang armata, dilaniato dai colpi sparati dai caschi blu. Insieme a lei c’erano i suoi figli di 3 e 5 anni, anche i loro corpi si presentavano crivellati di colpi. Immagini talmente dure che non sarebbe nemmeno possibile pubblicare” racconta con tristezza Fantoli.
E che dire delle numerose richieste giunte da molte capitali sul ritiro della forza di peacekeeping? Alma Girando, ricercatrice indipendente, crede che le manifestazioni anti Minustah dei giorni scorsi siano da un lato “comprensibili” e dall’altro molto dannose, perchè rischierebbero di gettare il paese nel caos, o peggio, si potrebbe arrivare ad una guerra civile, con conseguente probabile occupazione da parte dell’esercito degli Stati Uniti: una situazione assolutamente da evitare”.