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Dico, Pacs, amore e consiglio comunale


rispondo con questo post a Damiano Cantù (Obiettivo Cernusco) che ha presentato al Consiglio Comunale di Cernusco una mozione a "sostegno della famiglia naturale" visibile qui Caro Damiano,
oggi si discute in consiglio comunale una mozione da te presentata dal titolo “Sostegno alla Famiglia Naturale” in cui chiedi che il Presidente del Consiglio e tutto il Consiglio Comunale si facciano promotori ad ogni livello istituzionale della difesa e promozione dei diritti costituzionali della famiglia naturale e che l'Amministrazione Comuale attui una politica attenta alla famiglia riducendo la pressione fiscale soprattutto alle famiglie numerose.Vorrei fare alcune considerazioni al merito, spero che possano essere utili a ampliare l’ottica del discorso.Nella mozione scrivi che ritieni che la proposta del Governo in materia di unioni civili mini i pilastri dell'aggregazione sociale e della continuità delle generazioni. Io sono convinto che qui si stia parlando di atti d’amore che possano garantire ancora di più la struttura della società.In primo luogo ricordo che la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo prescrive che (articolo 16) uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Senza nessuna discriminazione di orientamento sessuale, aggiungo io. In questo momento viviamo delle situazioni paradossali in cui due persone che convivono (siano esse dello stesso sesso o di sesso diverso) non sono riconosciute “familiari” nel momento della malattia, nei calcoli pensionistici, nella morte, nei mutui della casa, nelle dichiarazioni dei redditi, nell’educazione dei figli e nei riconoscimenti ufficiali (ricordiamo il caso della convivente del militare morto a Nasirya a cui è stato rifiutato il riconoscimento del Quirinale concesso alle altre vedove). Ma due persone che convivono forse si amano meno, soffrono meno, hanno meno bisogno di solidarietà reciproca che due persone sposate?In un momento in cui il Medio Oriente si sta preparando per incendiare il mondo con l’odio reciproco, il pianeta sta esaurendo le proprie scorte di petrolio e la sua pazienza verso l’uomo inquinatore, i teppisti si mescolano ai tifosi per rovinare la vita ai militari, la speranza di vita in Europa è scesa di mezzo punto... in un momento come questo i Pacs o DiCo parlano di atti di amore, di solidarietà e di rispetto. Si sta parlando di una legge in grado di semplificare la vita a centinai di migliaia di cittadini, di persone che ogni giorno vivono e sperano, come le persone sposate, lavorano e si ammalano, come le persone sposate, credono e pregano, come le persone sposate.Tu scrivi che sei preoccupato perchè una legge come quella promossa dal governo metterebbe a rischio la struttura sociale, ma credi che in Francia, Danimarca, Spagna, Belgio, Austria, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Svezie, Ungheria, Crozia, Andorra, Islanda, Norvegia, Svizzera (solo per citare gli stati europei), tu credi che in questi stati l’approvazione di una regolamentazione per le unioni civili sia stata causa di una frammentazione sociale? O che queste leggi abbiano provocato una riduzione del dolore, della povertà e della discriminazione?Appoggio la tua proposta di appoggiare le famiglie numerose, ma allora allarghiamola a tutti quei nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica a prescindere dall’anello al dito.Un saluto dalla Repubblica Dominicana,Roberto Codazzi