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pragmatismo affettivo


in questi giorni, preparando un laboratorio di formazione per chi deve lavorare con i gruppi di giovani delle baraccopoli di santiago ho ripreso in mano la mia tesi, nella parte dei miti educativi. Uno lo trovo molto forte e molto ammaliante, riporto qui lo stralcio.I miti in educazione sono delle idee cieche e incontrollabili, inconfutabili. Persuasioni estremamente tenaci, ormai per lo più implicite, accolte senza verifica costante; questi miti svolgono un discorso monoteistico ed autoritario nella cultura della formazione. Una ideologia viene individuata come portante e legittimante di questi miti: quella dell’azione e della razionalità positiva che la governa.
Pragmatismo affettivo. ... è, in realtà, la moderna lettura di una storia lunga, quella che tenta di rendere domestici e praticabili i rapporti con gli affetti. Nascono così due nuove prospettive: l’intelligenza emotiva e il quoziente emozionale. L’utopia che si intravede dietro questa nuova onda ideologica è quella del controllo e dell’omologazione della regione della psiche, dei sentimenti, è quella che vuole stabile quali comportamenti affettivi siano adeguati e produttivi, e quali invece fallimentari. Queste nuove teorie tendono a semplificare molto le conseguenze delle azioni e riducono a discussioni desuete le antinomie storiche dell’educazione, quale il confronto tra norma e libertà, fra desiderio e autocontrollo, o tra id ed ego. Si fa sempre più ricorso ai protocolli scientifici, ai dati statistici, al benessere e alla soddisfazione come metro di paragone. Il tentativo dell’intelligenza emotiva è quello di farci pilotare le emozioni, che però, in questo modo, diventano menzognere, scadenti. Ma non è nascondendo i sentimenti che risultano meno utili rispetto alla produttività sociale che riusciremo a risolvere i nostri dubbi, perché l’ansia ci rivela un mancanza di sintonia tra il nostro mondo e il contesto, la depressione ci invita ad entrare nel profondo, la collera ci impone di chiudere momenti di grande disordine affettivo e così via. È necessario considerare queste emozioni anche per la loro complessità, per la loro specificità, per la loro irriducibilità.