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c'è sempre qualcuno più nero


il sito peacereporter.net ha pubblicato un completo e ben fatto articolo sulla situazione degli immigrati haitiani in Repubblica Dominicana, leggibile integralmente qui.Riporto alcuni stralci:Poche popolazioni al mondo possono dire di essere sfortunate come gli haitiani. Schiacciati da una situazione insostenibile all'interno del proprio paese, dopo tre anni di guerriglia, omicidi e rapimenti, anche nella confinante Repubblica Dominicana si trovano a dover subire comportamenti razzisti, rimpatri forzati, violenze. Ogni anno, infatti, sono circa 25mila i cittadini haitiani rimpatriati forzatamente verso Port au Prince, senza nessun tipo di supervisione da parte dei tribunali. In primo luogo gli haitiani sono sfruttati in lavori che i dominicani non vogliono fare: i contadini nelle piantagioni di canna da zucchero, i camerieri, i manovali nelle imprese edili. La maggioranza di loro non ha documenti e questo non li aiuta nella ricerca di un lavoro legale e nello stabilire una residenza altrettanto legale.Ma la discriminazione dei cittadini haitiani nella repubblica dominicana ha origine in tempi lontani. Nell'autunno del 1937, quando alla guida del paese c'era il dittatore Rafael Trujillo, fra i 15 e i 20 mila haitiani persero la vita nei massacri perpetrati dalla polizia e dall'esercito dominicano.Le espulsioni sono tanto arbitrarie che rischiano di essere spediti in Haiti anche cittadini dominicani particolarmente somiglianti a haitiani. Come è avvenuto nel gennaio dell'anno scorso, quando una bambina di otto anni fu presa in una delle via della capitale, Santo Domingo, picchiata selvaggiamente e rinchiusa all'interno di una struttura di polizia per immigrati irregolari, in attesa di essere rimpatriata a Haiti.Ed ecco alcuni miei video sulla situazione degli haitiani: