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assessore al controllo...


Test delle urine "casalingo" agli adolescenti di Milano, per aiutare mamme e papà a scoprire l'eventuale consumo di sostanze stupefacenti da parte dei propri figli. Questa l'idea dell'assessore alla salute di milano. Saranno 4.000 le famiglie interessate, in un primo momento.Ma può un'iniziativa di questo tipo essere di una qualche utilità soprattutto se non inserita in un progetto globale?E' lecito per un genitore utilizzare dei mezzi di controllo anzichè il dialogo?Ha bisogno un genitore di un test per capire se il figlio si droga o fuma le canne?Siamo in grado di utilizzare strumenti di questo tipo senza una preparazione di psicologia?Un comune dovrebbe agire nel campo della prevenzione e dell'accompagnamento alle famiglie, pensare, con l'azienda sanitaria, una rete di supporto ai genitori che davvero hanno figli con problemi di dipendenza. Un comune dovrebbe creare dei servizi, consultori, centri di ascolto, centri di informazione, centri di aggregazione giovanile, in grado di agire sulla persona e sull'intorno sociale. Dare in mano a un genitore uno strumento di indagine senza fornirgli gli appoggi per gestire la situazione è inutile, se non controproducente. Si gioca alla demonizzazione della persona, non alla sua salute.E poi, oltre ai figli, in una città dove una persona su nove fa uso di cocaina a chi altri dovremmo fare i test?Agli autisti di autobus e metro, a quelli dei taxi, agli impiegati pubblici, ai vigili e carabinieri, agli assessori e ai politici? e poi a quanti altri?