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vittoria contro le banche armate


La buona notizia del giorno e' certamente l'annuncio di Valter Serrentino, responsabile Csr (Responsabilita' sociale d'impresa) del gruppo bancario Intesa-San Paolo, che entro poche settimane approverą un nuovo regolamento interno che vieta di operare nel settore del commercio di armi. Intesa-San Paolo esce dalle banche armate e se si pensa che nel 2006 i due istituti finanziari hanno fornito servizi in appoggio alle esportazioni italiane di armi per 400 milioni di euro, la notizia e' una bomba (questa si', davvero intelligente). Serrentino ha precisato che "la nuova scelta dovrebbe scattare dal 1° luglio. L'anno prossimo quindi Intesa-Sanpaolo sarą in parte ancora presente nella lista contenuta nella Relazione della Presidenza del Consiglio al Parlamento, ma poi dovremmo rapidamente scendere. Come possiamo scegliere di non finanziare un progetto per il rischio creditizio, cosi' possiamo scegliere di non partecipare ad un certo business a causa del rischio di reputazione".
E' l'ennesimo risultato positivo della Campagna di pressione alle banche armate, lanciata 8 anni fa e che mira a colpire il commercio di armi togliendo l'appoggio delle istituzioni finanziare, io carburante che muove tutta la struttura. Finora sono uscite dal settore il Monte dei Paschi di Siena e ci sono impegni, per ora solo parzialmente rispettati, di Unicredit e Capitalia. Teniamoli d'occhio!fonte e testo: www.jacopofo.com