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da haiti notizie positive e qualche dubbio


Sono diminuite in modo significativo le vittime di omicidi nelle strade di Port-au-Prince: lo rileva il nuovo rapporto della "Commissione nazionale Giustizia e pace" (Jilap), organismo cattolico per la promozione dei diritti umani, che da aprile a giugno di quest’anno ha registrato 70 morti nella capitale haitiana, un netto calo rispetto al periodo precedente. Secondo l’organismo, questi progressi si devono in buona parte all’impegno della polizia nazionale (Pnh) coadiuvata dalla Minustah (Missione di stabilizzazione dell'ONU ad Haiti). La commissione sottolinea che gli episodi di violenza non sono mai del tutto cessati e coglie l’occasione per denunciare certe pratiche dei poliziotti nei confronti dei criminali, che “possono aprire la porta” a violazioni dei diritti umani, per esempio quando un presunto bandito è esibito davanti a telecamere e giornalisti senza che ne sia stata ancora accertata la colpevolezza.
Prosegue, intanto, l’operazione antidroga lanciata negli ultimi giorni da forze congiunte della polizia haitiana e agenti statunitensi della Dea (Drug Enforcement Administration) e che ha già portato all’estradizione di tre presunti trafficanti verso gli Usa. La debolezza delle autorità haitiane, la corruzione diffusa e la presenza di gang armati fanno di Haiti, da anni, un crocevia del traffico della droga tra il Sudamerica e gli Stati Uniti. Nella consapevolezza della necessità di attuare una vera politica di lotta contro questo fenomeno, alcune voci della società civile si stanno interrogando sulle modalità della nuova campagna antidroga: “Ben pochi conoscono i termini dell’accordo oscuro che lega da tempo lo Stato haitiano ai servizi della Dea. È come se il sistema giudiziario haitiano non esistesse - scrive per la rete d’informazione Alterpresse un giurista haitiano, Édouard Camille Junior - qualunque cittadino haitiano potrebbe, per presunte accuse, essere arbitrariamente arrestato e estradato”. La polizia di Cap-Haitien ha appena ammesso di aver arrestato “per errore” un ex-poliziotto e un armatore per presunti legami con gli ambienti del narcotraffico.