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sempre peggio in birmania


mentre la grande stampa parla degli incontri dell'inviato ONU è sempre Peacereporter che dà le notizie più aggiornate (e tragiche): "Mentre i monaci vengono tradotti nei campi di lavoro o vengono gettati in mare, nella finta capitale del finto Paese di Myanmar, Nay Pi Dò, dove i generali hanno trasportato uffici e ministeri in mezzo la giungla, avveniva un incontro artificioso. Stamane l’inviato speciale delle Nazioni Unite il nigeriano Ibrahim Gambàri ha visto il generale che da 15 anni guida la Giunta dittatoriale che terrorizza i birmani, Than Shwe. Secondo i comunicati Onu, Gambàri avrebbe tentato di convincere il dittatore, di cui non si conoscono quasi uscite ufficiali, a “tentare un dialogo con l’opposizione”. Nel lager aspettano nuovi arrivi… Ma se i diplomatici si riuniscono nelle atmosfere ovattate degli alberghi a sei stelle, la realtà dei campi di detenzione di Insein per i quasi 6mila arrestati durante la repressione violenta iniziata mercoledì 26 sta per passare dall’incubo alla tragedia. PeaceReporter è venuta a sapere da tre diverse fonti che i monaci stanno per essere deportati. Forse nel lager di Kabaw. “Kabaw si trova nel distretto di Sagaing, quasi al confine con l’India a circa 1.200 chilometri da Rangoon – spiega da Washington un esponente del governo legittimo birmano in esilio, il National Council Union of Burma – da lì è anche difficile controllare i monaci, perché è così lontano dai centri grossi e isolato che gli stessi militari non avrebbero un contatto costante coi detenuti. E inoltre, si tratta di campi di lavoro duro. Davvero duro. Impossibile che i monaci sopravvivano a lungo a quelle condizioni.”.E a Cernusco la giunta si è tinta di rosso in segno di solidarietà. Che la stampa non molli il colpo, speriamo!