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I caschi blu lasciano Haiti e la Repubblica Dominicana pratica rimpatri di massa


Le autorità della Repubblica Dominicana hanno iniziato ieri le pratiche per il rimpatrio di circa duemila cittadini haitiani entrati clandestinamente nel Paese. La crisi haitiana degli ultimi anni ha di fatto costretto molti cittadini di quel Paese a scappare e a rifugiarsi clandestinamente in Repubblica Dominicana lavorando senza nessun permesso e diritto. Ma il traffico di clandestini arricchisce le organizzazioni criminali. Molti haitiani scappano dal loro Paese per fame, instabilità politica, sociale, insicurezza. Si stima che circa un milioni di cittadini haitiani viva nella vicina Repubblica Dominicana lavorando nelle imprese edili, nel settore del turismo, nel commercio e nell'agricoltura. Nonostante tutto ancora oggi secondo un rapporto di Amnesty International gli haitiani sono oggetto di una forte discriminazione razziale.
Intanto Hedi Annabi inviato speciale delle Nazioni Unite a Haiti ha confermato il progressivo ritiro delle truppe ONU dall'isola. Dunque, il contingente della Minustah, Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite per Haiti, se ne andrà dalla perla dei caraibi, ma non prima di aver lasciato un'eredità. Saranno, infatti, i caschi blu i responsabili dell'addestramento della polizia locale, corpo sconquassato da anni di crisi socio-politica. E' vero, rispetto al 2004 la situazione a Haiti è totalmente cambiata, anche se permangono dubbi. Le informazioni che giungono da Port au Prince, infatti, da un lato raccontano di un lento ma costante cambiamento in atto nel Paese. Dall'altro lato, però, organizzazioni rispettabili fanno sapere che ancora oggi uno dei problemi principali è ancora quello del sequestro, e in taluni casi di omicidio, di bambini. La denuncia è stata lanciata nel mese di dicembre dall'Unicef, che ha ricordato come ogni mese decine di minori vengono rapiti. Nella maggioranza dei casi, poi, i loro corpi vengono ritrovati privi di vita e mutilati. E le spiegazioni possono essere molte: dai riti voodoo, pratiche ancora oggi molto in voga nel Paese, al traffico di organi. Insomma in ogni caso sembra che il lavoro dei caschi blu abbia dato buoni risultati e che Haiti possa finalmente ricominciare a alzare la testa e sperare in un futuro di pace.