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taranto e brescia, diossina a go go


Il 13 giugno 2007 è stato prelevato nel quartiere Tamburi di Taranto un campione di terra nel quale erano presenti 7720,6 nanogrammi di PCB per chilogrammo di terra (ng/kg). Tale valore supera di oltre sette volte il limite fissato dal D.M. 471/1999. PCB ata per policlorobifenili che sono definiti diossino-simili appartenenti alla famiglia degli inquinanti organici persistenti. Si tratta di un inquinante cancerogeno e bioaccumulabile nella catena alimentare. Ma, sotto il governo Berlusconi, il D.M. 152/2006 (il Testo Unico sull'Ambiente), ha elevato tali limiti di 60 volte (ora il limite è di 60000 ng/Kg) per i terreni residenziali e il verde pubblico. Se quindi fossero oggi in vigore i limiti adottati nel 1999 una parte considerevole dei terreni di Taranto sarebbe da bonificare per la presenza di Pcb. C'è un problema? lo risolvo alzando il limite... semplice no?Ma il problema diossina ha colpito anche Brescia (quella dell'inceneritore più scuro d'Europa...). Il Comune di Brescia con una ordinanza datata 21/12/2007, nelle zone interessate all'inquinamento da Pcb ha disposto il “divieto di utilizzo del terreno”, “il divieto di utilizzo a scopo ricreativo che comporti il contatto diretto del terreno”, il divieto di utilizzo dell’acqua fluente nelle rogge che scorrono nella zona”, “il divieto di pesca nelle rogge”, “il divieto di allevamento in spazi aperti di animali da cortile destinati all’alimentazione umana direttamente (polli, conigli ed altri animali non allevati in stia o comunque nutriti con alimento zootecnici prodotti nella zona medesima) o indirettamente (uova)”, “il divieto di coltivazione di ortaggi destinati direttamente alla alimentazione umana”.Seveso, al momento dell'evacuazione era messo molto meglio di Taranto e Brescia.