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la caduta delle guerre di bush (avevamo ragione noi nel 2003)


L'ammiraglio William Fallon, comandante del CENTCOM (US Central Command), ossia il responsabile del teatro bellico del Medio Oriente e Asia Centrale, che è responsabile delle flotte americane presenti nel Golfo Persico, ha rassegnato le dimissioni tre giorni fa. Le dimissioni sono state causate da una recente intervista dove Fallon, responsabile dell'US Central Command, aveva espresso opinioni diverse da quelle del presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, in materia di obiettivi militari. Per bush è un brutto colpo, se la massima carica militare nel continente se ne va, qualche motivo deve esserci, soprattutto se si considera che i politici decidono le guerre e i militari devono combatterle. Se un militare non è d'accordo con una guerra può solo andarsene. E Fallon se ne è andato prima di attaccare l'Iran e dopo aver visto i fallimenti degli interventi in IRaq e Afghanistan.A questo va aggiunto che al Pentagono esiste un rapporto basato su oltre 600.000 documenti sequestrati in Iraq e migliaia di ore di interrogatorio di alti gradi del regime che una volta per tutte nega l'esistenza di legami tra al Qaeda e Saddam Hussein. Legami che, insieme alle mai trovate armi di distruzione di massa, vennero usati dall'amministrazione Bush come giustificazione per la guerra in Iraq. Chi vuole leggersi il rapporto lo si può trovare sulle pagine della ABC. Noi, i 3 milioni in piazza a Roma nel febbraio 2003 lo sostenevamo da sempre, Obama lo dice da mesi ("Ho una notizia per John McCain non c’era al-Qaeda in Iraq finché George Bush e John McCain decisero di invadere l’Iraq") adesso lo conferma anche il Ministero della Difesa USA.
Intanto, però, anche oggi in Afghanistan, per errore, sono stati uccisi 14 civili, tutti membri di una sola famiglia la cui casa è stata distrutta da un razzo lanciato da un elicottero da guerra USA.Nel 2003 Fini salutava così i manifestanti che sostenevano che l'Iraq non aveva armi di distruzione di massa e nenache rapporti con Al Qaeda: «L'antiamericanismo ideologico e il pacifismo totalitario, ad ogni costo, compresa l'ignavia di fronte al terrorismo certo riempiono le piazze di arcobaleni e bandiere rosse, ma ancor più certamente non indurranno Saddam a disarmare». Peccato che noi allora avessimo ragione.