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un vescovo presidente!


è da ottobre che seguo con interesse il tentativo di Natale Monsignor Fernando Armindo Lugo Mendez, importantissimo vescovo paraguayano, che ha deciso di "scendere in campo" e candidarsi alle elezioni presidenziali del 2008. Il Paraguay ha conosciuto, negli ultimi 60 anni, un governo di destra esercitato da un unico partito appoggiato dalle amministrazioni USA. Con la scusa della lotta al narcotraffico negli utlimi mesi i marines americani avevano costruito una base in grado di ospitare fino a 16.000 soldati. Dopo la svolta a sinistra di quasi tutta l'america latina (Brasile, Cile, Argentina, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua) gli USA si sono preparati a difendere uno dei pochi presidi rimasti (oltre al Paraguay rimangono filo statunitensi il Guatemala e la Colombia). Fortunatamente le elezioni si sono tenute in maniera regolare e il grande vantaggio ottenuto dall'alleanza guidata da Lugo ha obbligato la candidata delle destre Blanca Ovelar ad ammettere che "i risultati della consultazione popolare sono irreversibili".
Il paradosso, forse non così incredibile per chi conosce la storia della teologia delle liberazione, è che la svolta socialista (o social-democratica, staremo a vedere) sia avvenuta soprattutto grazie ad un uomo di Chiesa. Con il 41% dei consensi, il candidato dell’Alianza Patriotica para el Cambio ha vinto la presidenza e soprattutto ha reso possibile, per la prima volta nella storia di questo Paese, un cambiamento nell’amministrazione senza spargimento di sangue e senza colpi di Stato.Il paese che dovrà amministrare dal prossimo 15 agosto si trova in una situazione difficilissima: la povertà colpice come minimo un terzo della popolazione; almeno mezzo milione di paraguaiani sono emigrati per necessità all’estero; circa la metà del territorio nazionale in mano a stranieri è coperto da monocolture che espellono i contadini e provocano danni ambientali; il Paraguay è ai primi posti nel mondo per livello di corruzione oltre che alla mercè di mafie, narcotrafficanti, contrabbandieri, imprese disoneste ed entità transnazionali.Per poter correre senza problemi alla carica di Presidente Lugo avevo chiesto alla autorità clericali di ridurre il suo stato a quello laicale. Il programma con cui si è presentato è impegnativo, staremo a vedere come riuscirà a realizzarlo. Visti però i suoi trascorsi tra gli operai, i disoccupati e gli ultimi, possiamo solo bene sperare. A lui anche il compito di contrattare la presenza del Paraguay nella nascente Banca del Sur.