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storia di un rapimento


ieri un amico direttore di una ONG milanese mi ha girato questa mail che le ha spedito la direttrice di una ONG partner di Haiti. La storia è cruda, ma rende l'idea di cosa stia vivendo adesso il popolo haitiano.
"Mille scuse.. ancora. Ma tu conosci la problematica dei rapimenti che colpisce Port au Prince (capitale di Haiti, ndK) come una cappa di piombo. Con la mia famiglia abbiamo appena finito di vivere un momento molto difficile. Il figlio di mia cugina (mio nipote!) di 13 anni è stato sequestrato. Abbiamo vissuto giorni dolorosi e anche di angustia che furono spaventosi. In più visto che ultimamente questi sequestri sono terminati con morti o torture. E il peggio (se è possibile!) i bambini costituiscono la preda privilegiata. La notte scorsa abbiamo pagato il riscatto (enorme!) e lo hanno rilasciato. Felicemente è sano e salvo. Adesso bisognerà vedere l'impatto psicologico. Ma questa è già un'altra storia."Trent'anni fa Haiti era un paese autonomo dal punto di vista alimentare, come si è arrivati a questa situazione di disperazione?