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son tutti uguali i bimbi del mondo?


Tanti bambini, all’apparenza tutti uguali, hanno invaso, in un solo momento, il cortile dell’escuelita comunitaria di Los Perez. Sprigonano un’energia unica e ti guardano negli occhi, quasi a chiederti: “Ma… sei qui anche per me?” Siamo a Santiago de Los Caballeros, a nord della Repubblica Dominicana, ed un gruppo di giovani volontari si appresta a condurre l’animazione di un campo estivo. Siamo italiani, spagnoli e dominicani, ci conosciamo poco, ma già ci sentiamo una piccola squadra. Siamo pronti per cominciare. Ci dirigiamo verso la scuola. Lungo la strada, un rio pieno di spazzatura attira la nostra attenzione, facendoci riflettere sulle condizioni in cui versano gli abitanti della comunidad, una distesa di baracche, abbastanza isolata dalla vita della città. Con canti e musica, abbiamo accolto i ragazzi, che hanno cominciato a muoversi e a conoscersi. Abbiamo visto qualche volto spaesato e piangente, ma l’entusiasmo dei piccoli è emerso abbastanza velocemente e la vivacitá di alcuni ha subito contagiato gli altri. Corrono, saltano e non si stancano mai. Loro… però! Noi arriviamo a casa stanchi ed il suono della sveglia mattutina è sempre un trauma. Bastano però l’abbraccio di un bambino, il suo sorriso, la sua voglia di fare a darti quella carica e quella motivazione, necessarie per affrontare nel migliore dei modi le attivitá. I pasti e la distribuzione dell’acqua scandiscono la giornata, dandole un ritmo ben preciso. Questi momenti sono fondamentali perchè spesso sono l’unica occasione per i ragazzi di poter consumare un pasto completo. Fra l’altro anche l’acqua qui è un lusso: quella del rubinetto, oltre a non essere potabile, non è facile averla sempre a disposizione. Vi lascio immaginare, col caldo caraibico, con che desiderio i bambini chiedano da bere. Qui si capisce davvero il significato della parola fame, vedendo divorare il cibo con foga, raccogliendo pure i chicchi di riso dal pavimento sporco. Tornati a casa inizieremo certamente a guardare con una luce diversa tante situazioni quotidiane. Tante domande restano chiuse nel nostro cuore e ci chiediamo che futuro avranno questi bambini, uomini di domani. Andrea Conti, Antonio Macchione