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campo con gli adolescenti


mentre il gruppo video era impegnato nell'ardua impresa di registrare un cortometraggio con delle persone disabili mentali che vivono nelle baraccopoli di santiago, il grosso del gruppo si é dedicato a lavorare con gli adolescenti.Oné Respe attualmente segue sette diversi gruppi di adolescenti, 4 delle baraccopoli di Santiago e 3 di Haina. Quando sono rimasto qui in Repubblica Dominicana per un anno avevo aiutato a far partire alcuni percorsi con questi ragazzi e per me era importantissimo riuscire a riproporre loro un campo estivo a distanza di un anno e mezzo dalla mia partenza. Ero anche molto curioso di vedere se due anni di lavoro avevamo portato in loro quanche cambiamento.La sorpresa fu enorme! Il campo estivo prevedeva di lavorare con 5 ragazzi per ogni gruppo andando in trasferta per 3 giorni a Salcedo, una cittadina a un'oretta di strada da Santiago e lavorare sul tema della prevenzione all'uso di droghe, alcool e relazioni sessuali non protette senza peró mai menzionare questi temi perché se presi di petto avrebbero portato ad una chiusura da parte dei ragazzi. Abbiamo deciso di partire quindi dall'inizio provando a rispondere alla domanda del "come mai si usano droghe? perché ci si vuole costruire un mondo altro?". Quello che ci siamo detti é stato: insegnamo a questi ragazzi a leggere in modo positivo il mondo che li circonda e questi non avranno bisogno di rifugiarsi in mondi sintetici.La proposta era delle piú ardite: lavorare con i quadri astratti, con gli haiku, con la musica classica e con i massaggi per mostra loro che si possono conoscere le emozioni, il corpo e la natura in tanti modi diversi. La cosa incredibile é stato vedere questi giovani che vivono dentro a un mondo di povertá, violenza e precarietá, rimanere in silenzio bendati ad ascoltare Vivaldi e commentado con profonditá le variazioni di ritmo delle Quattro Stagioni, o interpretare i quadri di Miró trovando per ognuno di questi decine di significati, o esprimere in brevi poemi la bellezza e la semplicitá dell'acqua di un piccolo ruscello o darsi massaggi superando tutte le barriere machiste e i pregiudizi di genere. Nel secondo pomeriggio poi abbiamo proposto un laboratorio sul controllo delle emozioni attravero qualche scherzo, un ragazzo di dichiaró pubblicamente a un'altra animatrice e poi gli abbiam fatto credere che per motivi economici bisognava interrompere prima il campo. Emozioni forti per loro che ci han permesso recuperarle molto bene. E la sera han presentato delle piccole rappresentazioni e poi, spontaneamente, senza che noi dicessimo nulla hanno cominciato ad aprirsi uno agli altri a ringraziarsi a risaltare le cose positive che avevano scoperto.Venerdí abbiamo concluso ragionando sui loro sogni, sui loro progetti, attraverso un piccolo spettacolo teatrale ispirato alla storia di Momo (nel nostro caso, invece del tempo gli uomini grigi brattavano i sogni dei ragazzi con un'unico sogno uguale per tutti) e ancora emozioni, e grande apertura.Penso che nella mia vita di educatore non avevo mai lavorato in una forma cosí straordinaria con un gruppo di adolescenti. Mi viene ancora la pelle d'oca a pensarci.Kuda