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crisi finanziaria usa


di finanza non ne capisco molto, dovrò chiedere ripetizioni a Baldo, però qualche idea la posso mettere in fila partendo da quello che leggo, che non è rassicurante.
“Direi che siamo di fronte a una crisi finanziaria che non si ricorda nella storia”, dice Andrea Di Stefano giornalista economico e direttore del mensile Valori, legato a Banca Etica. Partiamo da qui perchè chi conosce Di Stefano per i suoi interventi a Radio Popolare sa che ha predetto Cirio, Parmalat, Aliatalia e altri crack ben prima che si verificassero o che Grillo li denunciasse.  E io gli credo se dice che dopo 15 anni di ideologia estrema di libero mercato in finanza, con il concetto che gli operatori erano in grado di autoregolare il rischio,ora scopriamo che tutto questo non era vero. E proprio gli idoli di questa “finanziarizzazione” sono quelli che stanno cadendo come birilli.E' emerso con chiarezza che le politiche della Federal Reserve americana e la Banca Centrale europea non sono uguali. Le politiche della Bce sono state più appropriate, se la Fed e la Banca d'Inghilterra avessero seguito le politiche della Bce la crisi sarebbe stata meno grave. Manca poi la politica: dov'è l'Ecofin, dov'è il G8, che per anni ha emesso comunicati rassicuranti?”. Già, la politica, ieri Tremonti diceva che l'Italia ne sarebbe uscita rafforzata dalla crisi, poi ha sentito la Merkel che parlava di tragedia, e oggi si è subito allineato. Non sanno di cosa stanno parlando. (ve lo giuro, seguite i link!). In America la situazione non è migliore, hanno gridato al liberismo e hanno cancellato la legge sul controllo bancario (quella istituita dopo il 1929) e adesso si rifugiano nelle nazionalizzazioni. Sapete chi è stato il genio che ha cancellato quella norma? Tale Phil Gramm, già capo della campagna elettorale di Mc Cain fino al 18 luglio 2008, ed ora lobbysta del settore ipotecario e finanziario a Washington. McCain, prima del caos finanziario di questi giorni, diede segnali sulla possibilità che Gramm diventasse il suo Segretario al Tesoro. Sempre negli USA si guarda a chi potrebbe prendere in mano la crisi a partire dall'anno prossimo e tra i nomi c'è naturalmente quello della Palin, candidata vice-presidente per i Repubblicani. Già conosciamo il suo scarso curriculum e se ci aggiungiamo che Carly Fiorina (colei che ha studiato la politica economica per Mc Cain) ha affermato che ne' lei ne' il senatore saprebbero gestire una società come l'HP (che lei ha gestito) c'è da mettersi le mani nei capelli. Obama ha richiesto una maggiore tutela dei consumatori e forme più rigorose di supervisione e regolamentazione dei mercati finanziari, dimostrando di non capire che la crisi è molto più profonda, è il sistema che non regge.
A latere di questa situazione voglio riportare la reazione che Cuba ha avuto all'offerta USA di aiuti umanitari dopo l'uragano Ike che ha devastato l'isola. Gli USA, che dopo Gustav avevano offerto aiuti solo in cambio della possibilità di supervisionare prima l'entità dei danni, avevano annunciato di avere degli aerei carichi di aiuti pronti a partire per Cuba, ma che non avrebbero allentato l'embargo. Questa la risposta di Cuba: "Il nostro paese non può accettare una donazione dal governo che ci blocca, anche se è disposto a comprare i materiali indispensabili che le imprese nordamericane esportano ai mercati e sollecita l’autorizzazione per l’acquisto degli stessi e dei crediti, che sono normali in tutte le operazioni commerciali. Se il governo degli Stati Uniti non desidera farlo definitivamente, il governo di Cuba chiede che lo autorizzi almeno per i prossimi sei mesi, soprattutto valutando i danni provocati dagli uragani Gustav e Ike, e che abbiamo ancora di fronte i mesi più perioclosi della stagione ciclonica". Della serie, non è solo il denaro ciò che conta!ps: Haiti, che non ha alternative, ha accettato gli aiuti USA e durante la distribuzione del cibo, molto mal gestita dall'ONU, sono scoppiate rivolte e risse.