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crisi finanziaria, soldi dei cittadini alle banche, ancora


Qui sopra l'andamento della borsa di Milano. Ogni giorno -2, -4, -6, -8... sembra pieno inverno.Sono giorni che ci dicono che la finanzia è in crisi, che le banche sono in crisi, falliscono, spariscono. I Governi ci rassicurano ma poi preparano piani di salvataggio e nazionalizzano banche, con tutti i loro debiti.Ma facciamo un passo indietro. Da almeno cinque anni siamo tartassati dalle pubblicità che offrono credito facile (trovo almeno un volantino al giorno nel parabrezza). Banche e finanziarie che offrono soldi anche a chi non garantisce possibilità di rientro e per fare acquisti tutt'altro che indispensabili: un'auto nuova, un frigorifero più grande, uno schermo al plasma, un viaggio alle Maldive. Tutto è venduto a credito con tanto guadagno di chi ti resta i soldi.Fino a qualche mese fa pensavo che tutto il guadagno fosse negli interessi che chiedevano ai creditori, ma poi mi han spiegato il discorso di derivati ed affini. Nel campo che mi interessa ora il gioco più sporco è stato quello di creare dei prodotti finanziari basati sui prestiti fatti e rivenderli ad altre banche o a privati. Una volta che, vivendo sopra le proprie possibilità, i debitori hanno smesso di pagare ad andare in crisi non è stata solo la banca creditrice ma tutto il sistema finanziaria infettato da questi titoli spazzatura. La responsabilità, prima ancora che degli insolventi, è delle banche che han cercato il massimo profitto a scapito della sicurezza. Si potrebbe commentare che questo gioco ha fatto bene alla nostra economia, che è basata sui consumi, ma qui si apre un'altra grande porta.I Governi si stanno preparando ad intervenire e tutti puntano ad aiutare le banche in crisi, ad aiutare cioè coloro i quali sono i primi responsabili dello scoppio di questa bolla speculativa. Tra tutte le proposte, l'unica che trovo centrata è quella della Provincia di Milano che sta creando un fondo per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare i debiti. Così facendo si ottiene il duplice obiettivo di far rientrar ei soldi prestati alle banche e permettere alle famiglie di tenere i beni (soprattutto la casa) che altrimenti perderebbero.Come me la pensa anche Michael Moore, che non sarà un'economista, ma ogni tanto ci prende. "La più grande ruberia nella storia di questo paese sta avvenendo ora, proprio mentre state leggendo, sebbene non sia stata utilizzata alcuna arma, ci sono 300 milioni di ostaggi. Non ci sono dubbi: dopo aver rubato mezzo miliardo di miliardi di dollari per riempire le tasche dei sostenitori affaristi della guerra negli ultimi cinque anni, dopo aver arricchito i loro amici petrolieri per la bellezza di oltre cento miliardi di dollari solo negli ultimi due anni, Bush e i suoi compari -che presto sgombreranno la Casa Bianca- stanno saccheggiando gli Stati Uniti. Tesorieri di ogni dollaro che riescono ad arraffare. Stanno rubando l'argenteria mentre si avviano fuori dalla porta. "Questo in Europa e USA, ma in America Latina l'aria è un po' differente. Le riserve monetarie in quasi tutti gli stati sono sufficientemente alte e questo da possibilità di manovra ai governi. Anche le riserve bancarie sono molto più ampie rispetto al passato, quando invece c'era carenza di liquidità. Questo aiuterà ad affrontare questa tremenda crisi. Quasi tutti gli stati dell'area hanno già previsto sistemi di garanzia per i depositi dei risparmiatori. E sono programmi più solidi di quelli che c'erano al tempo della crisi in Argentina, Ecuador, Perù. Il vero problema a mio avviso si presenterà per quei Paesi che hanno interessi comuni agli Usa, quelli insomma che basano la loro economia sull'export verso Washington. In questo panorama Chavez, il più attivo dei presidenti latinoamericano, si è subito mosso per la creazione di una Banca Petrolifera Internazionale. Per prima la Russia di Dmitri Medvedev sembra già aver dato la propria adesione per la creazione del fondo che Chavez vede come deterrente fondamentale alla crisi finanziaria internazionale che ha già scosso i mercati nord americani e sta attaccando quelli europei e asiatici.Per concludere il pare di Emilio Barucci, del Politecnico di Milano e redattore di nelmerito.com: "I cittadini non hanno nulla da temere sul fronte dei loro depositi. Possono avere dei problemi se hanno investito in azioni, anche se dipende dai singoli titoli. Il discorso più complesso è per il futuro: con queste iniezioni massicce di liquidità degli Stati si andrà per forza a peggiorare la situazione del debito pubblico. Saranno i cittadini a pagare il conto, chi più e chi meno. Ma è un problema che gli Stati nazionali avranno nel futuro"