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La vera storia di Scanzano Ionico e i rifiuti nucleari


da Report di domenica 2 novembre:
Nel 2003, in pieno allarme terrorismo, Berlusconi dichiara lo stato d'emergenza: "Bisogna trovare un posto dove mettere tutte le scorie nucleari". L'allora presidente della Sogin, il generale Carlo Jean, viene nominato commissario straordinario ed in 6 mesi individua il sito. La decisione la prende il governo per decreto: sarò un deposito permanente di quelli che ne esistono 2 al mondo ed hanno richiesto studi per 20 anni. Il luogo: Scanzano Ionico, in Basilicata.A 700 metri di profondità si trova uno strato di sale che è lì da migliaia di anni a significare la non presenza di acqua. L'ideale per tombare le scorie, la gente del posto si infuria. A capo della protesta il sindaco Mario Altieri. Solo dopo si è saputo che aveva avuto contatti con Jean in merito al sito. Il premio nobel Rubbia è contrario alla scelta di Scanzano perchè è zona sismica e perchè è vicino ad una costa che viene erosa dal mare: 600 metri mangiati negli ultimi 30 anni. In poco tempo il mare si sarebbe trovato alle porte del deposito e non c'era da stare allegri! A difendere la scelta di Scanzano, scende in campo il Ministro dell'Ambiente Matteoli, che parla di studi di esperti che però nessuno ha mai visto sul posto.Eccoli gli studi degli esperti: sono 5. Il primo scrive al vicepresidente del Consiglio, all'Onorevole Gianni Letta, che il sito di Scanzano può essere buono anche se a rischio sismico, conclude però invitando a fare ulteriori studi, un invito ripetuto anche dal secondo esperto. Il terzo e quarto scrivono invece che Scanzano è la scelta giusta, ma presentano due relazioni che sono una la fotocopia dell'altra: chi dei due abbia copiato non si sa! Anche perché non sono neppure su carta intestata. Come non è su carta intestata la relazione del quinto esperto che si trova fuori sede per altri lavori ed addirittura si scusa con il generale Jean per la risposta informale. Tanto basta!Alla fine la protesta dei cittadini costringe il governo Berlusconi a tornare sui propri passi ed il 27 novembre il nome di Scanzano viene cancellato. Il giorno dopo la Basilicata viene tappezzata di manifesti con sopra scritto: "Scanzano ha vinto grazie al popolo lucano ed alla sensibilità di Silvio Berlusconi"...e poi c'è chi vuole nuove centrali