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thailandia: non è un golpe ma è come se lo fosse


"Non è un golpe, ma se serve lo faccio". Il generale Anupong Paochinda, comandante del potente esercito reale thailandese, ha chiesto al primo ministro Somchai Wongsawat di sciogliere il parlamento e di indire nuove elezioni, appoggiando le richieste delle migliaia di manifestanti monarchici che da giorni paralizzano Bangkok chiedendo le dimissioni del governo. I militari, così come la casa reale, sono solidali con i dimostranti dell'Alleanza del Popolo per la Democrazia (Pad) che vogliono le dimissioni del premier Somchai Wongsawat, considerato il continuatore del corrotto regime politico dell'ex premier Thaksin Shinawatra, rovesciato dall'incruento colpe militare monarchico del settembre 2006. Ma attenzione non vogliono un ritono alla democrazia, anzi... Somchai, in carica da settembre, è espressione della maggioranza di governo uscita dalle elezioni democratiche del dicembre 2007, che furono regolarmente vinte dal Partito del Potere Popolare (Ppp), nato dalle ceneri del vecchio partito di Thaksin Shinawatra. I manifestanti giallovestiti del Pad (il giallo è il colore della casa reale thaliandese) chiedono l'abolizione del suffragio universale per contrastare il successo del populismo del Ppp e vogliono che il governo venga eletto al 70 percento dalle corporazioni professionali della borghesia istruita.